VILLA DEGLI ULIVI

La villa in collina con vista mare nasce dalla ristrutturazione ed ampliamento da un fabbricato rurale degli anni venti e dai suoi annessi agricoli, riaggregati attraverso l’inserimento di nuovi volumi. I volumi aggiunti e ricostruiti sono ispirati a elementi di architettura rurale abruzzese di inizio novecento, alternati ad altri dal taglio più contemporaneo. I nuovi spazi residenziali si articolano su tre livelli con affacci diretti sulla collina a degradare sistemata a giardino terrazzato con piscina. Il piano seminterrato con accesso diretto dal giardino è illuminato da ampie vetrate. Nella parte più interna il grande soggiorno è caratterizzato dal taglio nel solaio che permette il passaggio dalla luce dalle vetrate del piano terra .

Appartamento AC

Old town centre apartment refurbishment and renovation.
Scansano | Tuscany
75 smq

Masterplan del Museo Archeologico Midan Tahrir del Cairo

Progettazione del Masterplan del Museo Archeologico Midan Tahrir del Cairo e dell’ allestimento museale pilota (nell’ambito del programma di “Riqualificazione del sistema museale Egiziano – Convenzione MAE- DGCS/MiBAC – Segretariato Generale)

Museo Nazionale d’Abruzzo

L’Aquila _ allestimento delle opere del Museo Nazionale d’Abruzzo nei locali restaurati e ristrutturati dell’ex Mattatoio de l’Aquila nell’ambito del Progetto Pilota Strategico “Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno” (Convenzione del 22-02-2006 stipulata tra il MiBAC e INVITALIA).

World Art Museum

Cina_Beijing – World Art Museum – Mostra “Mirroring the Age”: Men and their World through six centuries of Italian Art Works in the Florentine State Collections”_ accordo tra il Beijing World Museum – Ministero BAC – Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino – 20 Gennaio- 10 maggio 2006
Inaugurazione della Mostra “The Great Civilization”(Egiziana, Mesopotamica, Indiana, Maya, Greca, Romana) accordo tra il Beijing World Museum – Ministero BAC – 28 settembre 2006 – 28 settembre 2008

Casa C

ESTERNI: geometrie intorno al colore rosso La composizione dell’edificio esistente si configura attraverso un sistema a fasce organizzate per piano. (PT/pietra, 1°+2°/intonaco bianco, sottotetto/legno scuro). L’unico elemento sempre presente è l’antone di oscuramento di colore rosso. Il progetto prevede il mantenimento del colore come elemento fisso, elemento della memoria. In questo modo, l’edificio sarà sempre riconoscibile come la “casa con le finestre rosse”. Il progetto lavora invece sull’articolazione dei rivestimenti lignei che vengono ampliati nella loro misura. Visto il volume dell’edificio, tendenzialmente “cubico” si è deciso di articolare il rivestimento mediante una prevalenza di linee verticali e mediante un gioco di superfici geometricamente date, di sfalsamenti e svuotamenti. L’immagine finale, cancella l’organizzazione a fasce, a vantaggio di un rivestimento ligneo di linguaggio contemporaneo. In alcuni casi, il rivestimento disegna una cornice intorno al serramento, capace di accogliere al suo interno anche gli scuri aperti.La facciata est, interamente lignea, con una regolare scansione delle aperture viene risolta ampliando, oltre la consueta misura, il colore rosso. Un codice a barre, una decorazione, organizza per fasce orizzontali la facciata. INTERNI: composizione dei risvolti Il progetto si sviluppa attraverso il riconoscimento di elementi caratterizzanti che diventano immediatamente vincolanti. All’interno, innanzitutto, si rileva la validità della distribuzione interna. Il progetto parte da un atto “non progettuale”; la scelta di non intervento sposta l’attenzione su un diverso piano progettuale. La nuova pavimentazione, in listoni di rovere, diventa elemento generatore della forma. Essa sale sulle pareti, si piega e riempie alcune porzioni di soffitto. Nuove geometrie, in forma quasi autonoma, si giustappongono e ridefiniscono la percezione dello spazio interno. Un elemento nuovo, il colore rosso, si inserisce come indizio, come legame. Porzioni scavate di mobili o bande colorate in movimento sulle ante di un armadio, diventano elementi di connessione diretta con l’esterno.

Residenza Privata M.S

Una seconda casa nelle vicinanze di Ponte Vecchio, la passione per l’arredamento degli anni Cinquanta, il desiderio di rinnovare le ambientazioni. Una ristrutturazione di tipo moderno, che si distinguesse tuttavia per qualche accenno al passato, sulla scia di uno stile un po’ rètro, peraltro sempre molto attuale. In tale prospettiva si è lavorato su due fronti: da un lato si è ridisegnato e ridistribuito gli spazi interni, assicurando impianti all’avanguardia e una maggiore fruibilità dei locali, dall’altro si è creato lo scenario più adatto all’inserimento degli arredi, tra i quali spiccano non solo i mobili in stile anni Cinquanta ma anche alcuni pezzi di design. Sulla base delle nuove esigenze l’intero assetto planimetrico si dimostra completamente rinnovato: in particolare, la cucina è stata spostata dalla sede precedente e riprospettata all’interno della zona giorno, come una sorta di “volume nel volume”. Il locale, infatti, grazie alle trasparenze della porta scorrevole e dei vetri inseriti nella parte superiore delle pareti divisorie, non risulta a sé stante, ma in stretta comunicazione con l’open space del salotto e dell’area pranzo, con quali crea un armonico insieme. Dal living un lungo corridoio conduce quindi al reparto notte, dove si sviluppano le due camere da letto. Entrambe presentano un rivestimento di preziose carte da parati: in una stanza prevale la tinta unita, nella tonalità dello champagne, nell’altra una decorazione a motivi astratti. La carta da parati si ripropone, inoltre, nel bagno di servizio, con un motivo fantasia a macrodisegni, in sintonia con la sottostante boiserie in legno wengè. Il bagno padronale, invece, è impreziosito da una finitura a mosaico. L’esito finale è una dimora accogliente, dall’atmosfera calda e molto curata.

Torre di Baratti – Bio Resort

La “Torre di Baratti – Bio Resort” si trova nell’incantevole Golfo di Baratti e gode di una posizione panoramica di notevole prestigio, con affacci e caratteristiche uniche, esattamente al centro fra mare e collina, ai piedi dell’antico borgo Etrusco di Populonia. Il sito si trova immerso in una campagna straordinaria, di una fertilissima terra popolata da splendidi uliveti con piante secolari di selvaggia bellezza, muretti di pietra “a secco” che si ergono nell’azzurro del cielo, delimitando i vasti campi creando qua e là trame variabili, affiancate da importanti resti di civiltà di età Etrusca, ed antichissime torri vedetta. E’ un paesaggio forte pregnante di segni e di senso, quello dove nasce la frazione di Baratti, golfo di mare di rara bellezza, che ha mantenuto quel sapore genuino di casa, e dove sorge la “Torre di Baratti – Bio Resort”, immersa nei colori e negli odori della campagna, il cui nome nasce dalla particolare tipologia del fabbricato, nato come torre di guardia d’avamposto. La finitura del restauro, per opera dello studio Zeno Pucci+Architects, parte dal presupposto che il design deve sempre incarnare un duplice movimento: accogliere la vita quotidiana e armonizzare la percezione dello spazio ambientale, dialogando con la tradizione e i luoghi, dove l’impiego di materiali estremamente naturali, come il legno per gli arredi, o il marmo travertino per i bagni, realizzano ambienti confortevoli che sanno di “casa”. Accogliendo l’ospite con una nuova luce che si fonde mescolandosi con la pietra, il legno ed il marmo, originando così colori e forme che vivono per se stesse, emozionandolo ad ogni passo. Distribuito su 3 livelli, il resort ospita 3 standard suite, 2 appartamenti bilocali e 1 appartamento suite ricavato nell’antica torre con una vista unica sul golfo. Silenziose e luminose, le suites del resort sono caratterizzate da eleganti arredi in stile mediterraneo, gli appartamenti collocati al piano terra con ingresso indipendente e spazio esterno privato sono caratterizzati da un mobile-cucina moderno a scomparsa. Gli arredi e i mobili cucina, che caratterizzano l’interno e l’esterno del resort, sono tutti opera della matita dello stesso Zeno Pucci.

APPARTAMENTO A PISA

L’appartamento si trova in un edificio costruito negli anni Sessanta, in un quartiere borghese di Pisa. La configurazione degli ambienti è espressione delle consuetudini abitative dell’epoca, con spazi ordinatamente dedicati a rituali dell’abitare che sono ancora intuibili nonostante il trascorrere del tempo: ingresso, cucina, tinello, salotto; una netta separazione tra zona giorno e notte. L’intervento che qui si presenta è occasione di riflessione sul tema dello spazio vuoto. La strategia progettuale si fonda sulla trasformazione del vuoto come argomento di indagine utile a definire una rinnovata dimensione dell’abitare attraverso un preciso programma di intervento. Questo si concretizza in un elemento funzionale – comprendente attrezzature e spazi per la cucina – che si colloca come blocco indipendente e ospita, nella parte posteriore, ambienti di servizio nascosti rispetto alla zona giorno. La scelta materica e la caratterizzazione cromatica – legno di frassino spazzolato, laccato a poro aperto – accentua l’identità percettiva del blocco, completato da un piano di lavoro che non si preoccupa di celare la propria massività.
All’interno di questa composizione, la scelta dei materiali lapidei – marmo bianco di Carrara e bardiglio imperiale – è stata effettuata non solo in relazione all’equilibrio cromatico degli elementi architettonici, ma anche in omaggio ad una tradizione architettonica che vede l’abbinamento storicamente consolidato nell’area di estrazione dei due marmi, non molto distante da Pisa. All’estremità opposta dell’ambiente giorno, un unico elemento di arredo ospita la libreria con lo spazio conversazione e integra l’ingresso all’appartamento. Il passaggio verso la zona notte è ottenuto mediante una bucatura ritagliata sulla parete nuda. La transizione tra le due aree è ulteriormente filtrata dalla presenza di un disimpegno dal disegno misurato. Il processo di semplificazione dello spazio vuoto trova il suo contrappunto nel frequente ricorso al tema percettivo figura-sfondo come strategia di composizione degli elementi architettonici: ciò si evidenzia nella collocazione del blocco in marmo rispetto alla parete attrezzata retrostante, ma anche nel rapporto che si instaura tra il passaggio ritagliato nel muro e lo spazio di disimpegno che introduce alla zona notte. In entrambi i casi non sono privilegiati punti di osservazione precisamente definiti: la continua variazione dei rapporti tra gli elementi architettonici, rispetto ad un osservatore in movimento nello spazio, diventa in questo modo espressione significativa delle premesse strategiche.
COLLABORATORS – MARTA MÉNDEZ SALICIO
LIGTHING – ALESSANDRO MATTEUCCI – COMET MARINIPANDOLFI
CONSULTANTS – LBIAGINIMARMI SRL
GENERAL CONTRACTORS – BONANNI COSTRUZIONI SRL