Residenza Privata M.S

Una seconda casa nelle vicinanze di Ponte Vecchio, la passione per l’arredamento degli anni Cinquanta, il desiderio di rinnovare le ambientazioni. Una ristrutturazione di tipo moderno, che si distinguesse tuttavia per qualche accenno al passato, sulla scia di uno stile un po’ rètro, peraltro sempre molto attuale. In tale prospettiva si è lavorato su due fronti: da un lato si è ridisegnato e ridistribuito gli spazi interni, assicurando impianti all’avanguardia e una maggiore fruibilità dei locali, dall’altro si è creato lo scenario più adatto all’inserimento degli arredi, tra i quali spiccano non solo i mobili in stile anni Cinquanta ma anche alcuni pezzi di design. Sulla base delle nuove esigenze l’intero assetto planimetrico si dimostra completamente rinnovato: in particolare, la cucina è stata spostata dalla sede precedente e riprospettata all’interno della zona giorno, come una sorta di “volume nel volume”. Il locale, infatti, grazie alle trasparenze della porta scorrevole e dei vetri inseriti nella parte superiore delle pareti divisorie, non risulta a sé stante, ma in stretta comunicazione con l’open space del salotto e dell’area pranzo, con quali crea un armonico insieme. Dal living un lungo corridoio conduce quindi al reparto notte, dove si sviluppano le due camere da letto. Entrambe presentano un rivestimento di preziose carte da parati: in una stanza prevale la tinta unita, nella tonalità dello champagne, nell’altra una decorazione a motivi astratti. La carta da parati si ripropone, inoltre, nel bagno di servizio, con un motivo fantasia a macrodisegni, in sintonia con la sottostante boiserie in legno wengè. Il bagno padronale, invece, è impreziosito da una finitura a mosaico. L’esito finale è una dimora accogliente, dall’atmosfera calda e molto curata.

Torre di Baratti – Bio Resort

La “Torre di Baratti – Bio Resort” si trova nell’incantevole Golfo di Baratti e gode di una posizione panoramica di notevole prestigio, con affacci e caratteristiche uniche, esattamente al centro fra mare e collina, ai piedi dell’antico borgo Etrusco di Populonia. Il sito si trova immerso in una campagna straordinaria, di una fertilissima terra popolata da splendidi uliveti con piante secolari di selvaggia bellezza, muretti di pietra “a secco” che si ergono nell’azzurro del cielo, delimitando i vasti campi creando qua e là trame variabili, affiancate da importanti resti di civiltà di età Etrusca, ed antichissime torri vedetta. E’ un paesaggio forte pregnante di segni e di senso, quello dove nasce la frazione di Baratti, golfo di mare di rara bellezza, che ha mantenuto quel sapore genuino di casa, e dove sorge la “Torre di Baratti – Bio Resort”, immersa nei colori e negli odori della campagna, il cui nome nasce dalla particolare tipologia del fabbricato, nato come torre di guardia d’avamposto. La finitura del restauro, per opera dello studio Zeno Pucci+Architects, parte dal presupposto che il design deve sempre incarnare un duplice movimento: accogliere la vita quotidiana e armonizzare la percezione dello spazio ambientale, dialogando con la tradizione e i luoghi, dove l’impiego di materiali estremamente naturali, come il legno per gli arredi, o il marmo travertino per i bagni, realizzano ambienti confortevoli che sanno di “casa”. Accogliendo l’ospite con una nuova luce che si fonde mescolandosi con la pietra, il legno ed il marmo, originando così colori e forme che vivono per se stesse, emozionandolo ad ogni passo. Distribuito su 3 livelli, il resort ospita 3 standard suite, 2 appartamenti bilocali e 1 appartamento suite ricavato nell’antica torre con una vista unica sul golfo. Silenziose e luminose, le suites del resort sono caratterizzate da eleganti arredi in stile mediterraneo, gli appartamenti collocati al piano terra con ingresso indipendente e spazio esterno privato sono caratterizzati da un mobile-cucina moderno a scomparsa. Gli arredi e i mobili cucina, che caratterizzano l’interno e l’esterno del resort, sono tutti opera della matita dello stesso Zeno Pucci.

APPARTAMENTO A PISA

L’appartamento si trova in un edificio costruito negli anni Sessanta, in un quartiere borghese di Pisa. La configurazione degli ambienti è espressione delle consuetudini abitative dell’epoca, con spazi ordinatamente dedicati a rituali dell’abitare che sono ancora intuibili nonostante il trascorrere del tempo: ingresso, cucina, tinello, salotto; una netta separazione tra zona giorno e notte. L’intervento che qui si presenta è occasione di riflessione sul tema dello spazio vuoto. La strategia progettuale si fonda sulla trasformazione del vuoto come argomento di indagine utile a definire una rinnovata dimensione dell’abitare attraverso un preciso programma di intervento. Questo si concretizza in un elemento funzionale – comprendente attrezzature e spazi per la cucina – che si colloca come blocco indipendente e ospita, nella parte posteriore, ambienti di servizio nascosti rispetto alla zona giorno. La scelta materica e la caratterizzazione cromatica – legno di frassino spazzolato, laccato a poro aperto – accentua l’identità percettiva del blocco, completato da un piano di lavoro che non si preoccupa di celare la propria massività.
All’interno di questa composizione, la scelta dei materiali lapidei – marmo bianco di Carrara e bardiglio imperiale – è stata effettuata non solo in relazione all’equilibrio cromatico degli elementi architettonici, ma anche in omaggio ad una tradizione architettonica che vede l’abbinamento storicamente consolidato nell’area di estrazione dei due marmi, non molto distante da Pisa. All’estremità opposta dell’ambiente giorno, un unico elemento di arredo ospita la libreria con lo spazio conversazione e integra l’ingresso all’appartamento. Il passaggio verso la zona notte è ottenuto mediante una bucatura ritagliata sulla parete nuda. La transizione tra le due aree è ulteriormente filtrata dalla presenza di un disimpegno dal disegno misurato. Il processo di semplificazione dello spazio vuoto trova il suo contrappunto nel frequente ricorso al tema percettivo figura-sfondo come strategia di composizione degli elementi architettonici: ciò si evidenzia nella collocazione del blocco in marmo rispetto alla parete attrezzata retrostante, ma anche nel rapporto che si instaura tra il passaggio ritagliato nel muro e lo spazio di disimpegno che introduce alla zona notte. In entrambi i casi non sono privilegiati punti di osservazione precisamente definiti: la continua variazione dei rapporti tra gli elementi architettonici, rispetto ad un osservatore in movimento nello spazio, diventa in questo modo espressione significativa delle premesse strategiche.
COLLABORATORS – MARTA MÉNDEZ SALICIO
LIGTHING – ALESSANDRO MATTEUCCI – COMET MARINIPANDOLFI
CONSULTANTS – LBIAGINIMARMI SRL
GENERAL CONTRACTORS – BONANNI COSTRUZIONI SRL

CASA MLN

Ristrutturazione di un appartamento sito in Via Pinerolo, Milano – Direzionalità e studio della luce sono alla base della ricerca progettuale per la ristrutturazione dell’ appartamento milanese. L’ampio soggiorno, la cui superficie supera gli 80 mq, e all’interno del quale si erge un massiccio pilastro strutturale, costituisce il punto di partenza per l’elaborazione del progetto. L’ intero ambiente viene trattato come un’unica grande superficie a tinta unita in cui la resina del pavimento e la pittura delle pareti e del soffitto si fondono in uno spazio compatto e uniforme. La neutralità del contesto viene spezzata dall’ irrompere di un elemento geometrico polifunzionale, bianco e luminoso, che incorpora il pilastro esistente, articola lo spazio del soggiorno inquadrandone direzione e viste prospettiche. Il suo scheletro, ben visibile in alcuni punti, è costituito da scatolari in legno con sezione di 3×3 cm e i pannelli che lo rivestono sono in legno laccato bianco. Scaffalatura-filtro tra ingresso e zona divani, si trasforma poi in seduta e insieme mobile contenitore. Correndo lungo il perimetro della parete esterna, al di sopra delle finestre, nasconde i cavi, il climatizzatore e i rulli delle tende motorizzate, per poi ricongiungersi nel punto in cui ha iniziato a prendere forma. Pannelli in plexiglass opalino celano le lampade a led e diffondono la luce verticalmente e orizzontalmente enfatizzando la geometria della struttura. Per consentire una migliore fruibilità delle varie zone del soggiorno è possibile rendere luminescenti in maniera differenziata alcune parti dell’ elemento stesso, così da poter diversificare l’atmosfera a seconda delle esigenze.
Photo Credits: BARBARA COLAJANNI
Progetto pubblicato su Homify Fausto Di Rocco
Progetto pubblicato su Architettura italiana

UFFICIO BCH

Ristrutturazione di un ufficio su più livelli in Via Bachelet, Roma.
Oggetto della ristrutturazione è un palazzo signorile dei primi anni del 900, nei pressi della stazione Termini a Roma. Lo spazio preesistente ha costituito fonte di ispirazione per mettere a nudo le sue peculiarità, come le volte, la muratura in mattoni e gli archi, coniugandole in una chiave contemporanea. Il progetto pone la sua attenzione su uno studio oculato degli spazi serventi e di quelli serviti e caratterizza lo spazio attraverso la combinazione di superfici lisce e rustiche, l’ utilizzo di profili in ferro e l’ accostamento continuo di bianco e nero. I due colori individuano delle fasce continue che corrono lungo il perimetro dei vari ambienti e sono applicati su superfici orizzontali e verticali rivestite di materiali differenti come resina, lamiera e Kerlite. La muratura in mattoni, che si è scelto di riportare a facciavista, evidenzia il valore storico dell’immobile e viene integrata nella scansione in fasce mediante la verniciatura nera a smalto opaco. L’ambiente d’ingresso è caratterizzato da un “filo rosso” continuo, costruito con un telaio in ferro verniciato di un rosso scarlatto, che lo attraversa per tutta la sua lunghezza, separando la pavimentazione bianca da quella nera e al contempo illuminando il soffitto a volte. La volontà di enfatizzare lo spazio preesistente continua nel piano seminterrato, dove la porta di accesso alla sala riunioni, di legno laccato bianco, non chiude completamente la visuale ma lascia intravedere la volta e la parete di fondo la cui muratura antica è stata riportata a vivo e pitturata con smalto nero.
Photo Credits: RICCARDO TOMASSI
Progetto pubblicato su Homify Fausto Di Rocco
Progetto pubblicato su Architettura italiana

AXEL RESTAURANT

Axel hotels é una catena di hotel diretta al pubblico LGBT, ma prima di tutto é uno spazio libero e tollerante, dove la diversità ed il rispetto sono valutati. Il progetto del nuovo Axel restaurant e dell’annesso Underground Bar parte da queste premesse iniziali. Due nuovi spazi raffinati e mutevoli; in grado di cambiare scenografia a seconda del periodo della giornata.

Casa A7

Il progetto nasce dalla necessità di trasformare un ex garage in un alloggio temporaneo per una giovane coppia. Un luogo in cui vivere per un breve periodo che possa ospitare, in uno spazio ristretto, tutte le funzioni principali. La casa è composta da una zona notte con bagno e un ambiente principale che tramite una parete attrezzata ospita le funzioni di cucina, soggiorno e studio. A dividere le due zone è posto un grande setto di OSB, Il carattere dell’autorimessa è stato preservato mantenendo e ristrutturando l’originale cancello di ingresso e utilizzando materiali industriali come l’OSB per le librerie e il cemento per la pavimentazione. Un laboratorio artigianale dove si producono idee, socialità e vita.

Casa C

Si tratta della realizzazione di un fabbricato unifamiliare nato dalla ristrutturazione completa con sopraelevazione di un’abitazione risalente ai primi anni cinquanta. Il fabbricato si sviluppa su quattro piani fuori terra dove ad ogni piano è stata associata una funzione. La scelta compositiva nasce dalla volontà di decontestualizzare l’opera rispetto ad un intorno non omogeneo nato dalla sovrapposizione delle più svariate tipologie architettoniche degli ultimi 50 anni. Fulcro della distribuzione interna il grande vano scala centrale vero e proprio elemento di collegamento verticale ai piani.

Casa CFS

Design team: Architrend Architecture
Location: Ragusa
Client: Private
Photo: Moreno Maggi
Progettare intervenendo all’ultimo piano di un palazzo ottocentesco, riconfigurando uno spazio non utilizzato.
La possibilità di collegare due edifici adiacenti, ha prodotto un alloggio con differenti livelli e articolazioni dello spazio. Cuore della casa, la cucina a doppia altezza resa luminosa da un grande lucernario sovrastante il blocco a isola.Tramite una scala in ferro con gradini in pietra pece, si accede allo studio. Un tappeto di pietra pece costituisce la pavimentazione di tutti gli ambienti al livello inferiore. Al livello superiore, dallo studio si può accedere a una grande stanza di soggiorno con angolo cucina che si apre attraverso ampie vetrate su una terrazza. Gli arredi fissi in mdf laccato sono su disegno. Da notare le pannellature forate e retroilluminate presenti nella parete del soggiorno, che integra un pannello girevole di accesso alla zona notte. Gli arredi dal design contemporaneo costituiscono una presenza importante che contribuisce ad arricchire lo spazio. Il rapporto con l’ambiente urbano circostante e le sue emergenze monumentali si esplicita nella realizzazione di finestre con vedute selezionate sul campanile della cattedrale.

Grand Cave Suite

Design team: Architrend Architecture
Location: Ragusa Ibla
Client: Private