Casa M

L’intervento consiste nella ristrutturazione di un appartamento situato al piano attico di Palazzo Ferreri, un singolare esempio di architettura liberty del quartiere Umbertino di Bari. Il progetto ha comportato la completa trasformazione di una sopraelevazione della fine degli anni ’60, perseguendo il duplice obiettivo di realizzare un intervento contemporaneo, in linea con le richieste dei committenti, e al tempo stesso di armonizzarlo con il delicato contesto storico.
Sul fronte principale del fabbricato, che si affaccia su Corso Cavour, sono state realizzate tre grandi vetrate tripartite che riprendono le trifore del prospetto storico e illuminano la zona living. Il sistema di vetrate presenta una successione di telai in ferro a tre campate che assolvono a una funzione strutturale oltre che compositiva, in cui il sistema di infissi a tre ante scorrevoli e i sistemi di oscuramento e di schermatura solare risultano perfettamente integrati. La cucina e il living sono messi in connessione da un sistema di armadiature in legno che integra le colonne cucina, un guardaroba e un piccolo bagno per gli ospiti. Sul fronte che si affaccia su via Cardassi è situata la zona notte che ospita la camera matrimoniale con cabina armadio e bagno annessi, le due camere da letto e un ulteriore bagno.
Il terrazzo, che circonda quasi per intero il perimetro dell’abitazione, è pavimentato con doghe in legno posate su supporti galleggianti per eliminare i dislivelli tra interno ed esterno.
In corrispondenza di ogni campata, delle vasche in acciao corten ospitano diversi tipi di essenze di taglia medio-piccola creando una quinta verde che garantisce privacy dall’esterno.

Casa O

CASA-O, progetto dello studio di architettura Alvisi Kirimoto + Partners. Situato nel quartiere Villa Bonelli della capitale italiana, l’appartamento dalle tipiche impronte di edilizia anni Settanta è stato rivisitato e ristrutturato in ogni suo dettaglio per renderlo uno spazio da vivere adatto ad una famiglia composta dai genitori e dai due figli piccoli. A dar vita al progetto di ristrutturazione è stata una squadra ‘al femminile’ dello studio Alvisi Kirimoto + Partners, capitanata dagli architetti Junko Kirimoto, Arabella Rocca, Chiara Quadraccia e Carolina Ossandon, che con intuito femminile e con grande professionalità ha saputo interpretare le esigenze dell’intero nucleo familiare. Sviluppata su un unico piano e con una superficie di 150 metri quadrati, CASA-O è caratterizzata dalla divisione degli ambienti notte da quelli della convivialità, socializzazione e living. Il pavimento in rovere sbiancato che si estende in tutto l’appartamento e il color bianco delle pareti e dei controsoffitti così come di gran parte degli arredi, di cui molti realizzati su misura e disegno dello studio Alvisi Kirimoto + Partners, conferiscono continuità estetica a queste due unità. Tutta la zona giorno gira intorno ad un parallelepipedo in Corten, che è il fulcro della casa e si presenta come un volume mutevole sui vari ambienti. Il parallelepipedo lungo 5 metri e largo 1.5 è un contenitore scomponibile: sul lato del salone una grande nicchia in vetro retro verniciato bianco ne svuota un angolo mostrandone l’interno e diventando il luogo che ospita gli elementi tecnologici di quest’area della casa; nella parte che si affaccia sulla sala da pranzo un’anta a scomparsa ospita dei grandi contenitori; dalla parte della cucina, il parallelepipedo fa nuovamente uscire la sua “anima” bianco latte e nasconde tutti gli elettrodomestici dietro ante e cassetti studiati su misura per le varie esigenze; infine sul quarto lato, dalla parte dell’ingresso c’è il bagno per gli ospiti, un piccolo spazio verde che trae ispirazione dal colore dell’ossidazione del ferro, processo accuratamente seguito dal team di architetti per raggiungere la gradazione di tutti i pannelli in corten che rivestono il parallelepipedo. Il corten è inoltre l’elemento contaminante di tutta la casa, anche nella zona notte dove tutte le porte sono bianche e a filo con le pareti, gli architetti hanno previsto un incavo quadrato all’interno del quale alloggia la maniglia in corten a filo con la superficie della porta. L’area giorno è dominata da un grande salone che oltre alla parete attrezzata con contenitori e nicchie per le applicazioni Hifi e video è dotato di librerie sospese che grazie alla loro essenzialità espressiva risultano leggere, enfatizzando il carattere luminoso dell’ambiente. Il salone è collegato direttamente alla sala pranzo con un grande tavolo e una panca sospesa che costeggia tre lati dello spazio. Una grande e capiente credenza bianca, anche essa sospesa, completa l’immagine sobria e dal sapore nipponico dell’ambiente. Dalla sala pranzo si accede alla cucina attraverso delle porte scorrevoli a scomparsa, composte da pannelli in vetro opalino bianco a tutta altezza che quando sono aperte permettono la continuità tra i due ambienti e quando sono chiuse rendono la cucina un volume bianco che si affianca al parallelepipedo in corten. La cucina oltre agli armadi incorporati nel cubo centrale della casa, è dotata di una composizione ad elle con ampio spazio di lavoro. Il blocco della zona notte è composto da una stanza padronale e due stanze per i figli, separati da un disimpegno ottenuto con porte e pareti a filo, in legno laccato bianco, che contiene un mobile scarpiera e lavanderia. Attraverso il disimpegno si raggiunge il primo dei tre bagni della casa, progettati uno diverso dall’altro, per regalare spazi intimi e non convenzionali sia ai suoi abitanti che agli ospiti in visita. Il primo, in condivisione tra i due figli, gioca sul contrasto dei colori bianco e cioccolato ed è dominato dalla presenza di una lingua in DuPont™Corian® che scendendo verticalmente come rivestimento della parete, diventa mensola lavandino e prosegue sinuosamente fino a formare la vasca da bagno. Un grande specchio riveste un’intera parete entrando anche nella zona della vasca da bagno. La fluidità delle forme è stata ripresa anche nella scelta dei sanitari e degli accessori. Il bagno padronale è direttamente accessibile dalla camera da letto dei genitori. Le sue pareti rivestite in Kerlite color bianco snow trovano un interessante contrappunto nel marmo nero d’Africa scelto per la realizzazione della doccia e del lavandino. Il percorso attraverso CASA-O, ristrutturata su progetto di Alvisi Kirimoto + Partners, si chiude con un ritorno al parallelepipedo in corten dove è incorporato il terzo bagno, dedicato agli ospiti, questo si presenta quasi come un bagno da barca, un piccolo spazio interamente rivestito in DuPont™ Corian® verde, il lavandino è stato disegnato su misura e si presenta come un cilindro sospeso generato anche esso in Corian®. Uno specchio tondo e degli accessori divertenti, completano la ricchezza di questo piccolo spazio. Il grande balcone a L che costeggia i lati esterni del salotto e un secondo balcone più piccolo sul quale affaccia la camera padronale sono stati pavimentati con listoni in teak che si intonano perfettamente con la facciata in mattoni. Nei controsoffitti è stata incorporata l’illuminazione, un impianto stereo e l’impianto di videosorveglianza. Per garantire al contempo un massimo di privacy e un buon grado di trasparenza dall’interno verso l’esterno, Alvisi Kirimoto + Partners ha scelto tende bianche leggere a tutta altezza, in grado di nascondere perfino la ringhiera. Una volta chiuse, le tende si nascondono perfettamente nel nuovo controsoffitto. Lo studio Alvisi Kirimoto + Partners ha dedicato grande attenzione alla progettazione di ogni piccolo particolare della CASA-O, riuscendo a trasformarla in un appartamento armonioso e luminoso, fatto di linee e particolari tipici della cultura minimalista giapponese e altri archetipi del vivere all’italiana. Progetto architettonico: arch. Massimo Alvisi, arch. Junko Kirimoto, arch. Arabella Rocca, arch. Chiara Quadraccia, arch. Carolina Ossandon Direttore dei lavori: Ing. Odoardi Le aziende Arredi in legno, corten e corian: Devoto Arredamenti SPA; Infissi e porte: Festucci Srl; Tende esterne: Louverdrape Italia Fotografo: Anna Galante

Casa MIA

Casa Mia nasce dall’unione di due appartamenti separati di una famiglia con una bambina in attesa della seconda, lo studio degli spazi e delle connessioni è stato fatto quindi con grande attenzione alla dimensione bambino. I due livelli sono stati collegati da una scala in resina e acciaio che dal disimpegno di separazione tra la zona giorno e la zona notte, conduce al secondo livello dove è stata collocata la stanza padronale con una bagno dedicato e due cabine armadio. Nella parete tra la scala e il soggiorno è stato aperto un varco che consente la visibilità tra i due ambienti, divenendo luogo di scoperta ma anche di controllo. La scala è stata pensata con i primi due gradini staccati e spostabili, per dare la possibilità ai genitori di controllare l’accesso dei bambini alle scale. Due pareti in lavagna, luogo di disegno creativo, sono state posizionate nella zona di filtro tra la cucina e il salone e su un’intera parete nella camera delle bambine. Il vetro è un elemento predominante, oltre al taglio verticale sulla scala, una grande lastra fissa divide la cucina dal salone, creando uno spazio filtro trasparente e permeabile. Un’altra lastra di vetro larga 80 cm ed alta 4 metri è stata posizionata tra le due rampe della scala consentendo così il passsaggio di luce naturale tra i due livelli e assolvendo anche alla funzione di parapetto. I tre bagni sono tutti in resina, nel bagno padronale è presente una grande vasca con delle nicchie scavate nella muratura, nel secondo bagno un vetro fisso separa la doccia dal lavabo scavato in un piano di muratura e nel bagno delle bambine una nota di colore è data dalla presenza di due ciotole verde acido che spiccano tra la resina bianca e il cemento delle pareti. Nel grande terrazzo è stato possibile ricavare un comodo spazio lavanderia e dividere l’ambiente in un’area barbecue caratterizzata dalla presenza di un grande tavolo in legno che può accogliere fino a 20 persone e un’area verde, libera, dedicata al relax.

Sulla traccia dei Bastioni

Il progetto si colloca in una delle zone della città in cui la presenza-assenza delle antiche mura proietta ancora la sua ombra, una zona in cui la fine della città e l’inizio della collina, un tempo campagna, presenta ancora un limite evidente, tangibile.
Siamo nel tessuto della prima espansione ottocentesca, laddove attorno alle prime costruzioni rurali esterne alle mura cominciava a formarsi un nuovo tessuto urbano a bassa densità, nuove case su antichi tracciati.
Il progetto per il restauro dell’antica fabbrica comincia dall’esterno con il ripristino della colorazione originale delle facciate e la riscoperta del carattere primigenio semplice ed “onesto” dell’architettura fiorentina al di fuori delle mura.
L’interno del giardino presenta ancora reperti di un passato certamente più glorioso in cui la casa era annessa all’adiacente villa neogotica con giardino all’italiana : vasi scolpiti con affascinanti gargolle, un’eclettica fontana ed un’altissima palma sono le uniche testimonianze dell’antica configurazione delle pertinenze esterne.
Così come per l’esterno, anche all’interno il progetto ha voluto riscoprire e rileggere le tracce del passato, cancellate da anni di incuria ed abbandono : durante i lavori sono riemersi i decori dei soffitti, la solida trama delle murature perimetrali, la semplicità dei materiali originali.
Tali elementi sono stati incorniciati e valorizzati da un progetto fortemente contemporaneo che reinventasse lo spazio dell’abitare declinandolo al nostro tempo. I segni delle demolizioni, i tracciati dei muri originali sono lasciati visibili ed enfatizzati dalle cerchiature a vista in ferro grezzo.
Da un punto di vista distributivo, il cuore della casa è rappresentato dalla cucina ad isola che domina il soggiorno e si proietta visivamente fino al giardino esterno.
Gli spazi sono stati messi in comunicazione tra loro creando un gioco di prospettive che consenta di traguardare tutti gli ambienti, mostrando un stratificazione di interventi che oscillano tra antico e contemporaneo.
La singolare forma del lotto triangolare, dovuto all’intersezione con l’antica via che portava a S.Miniato a Monte, ha consentito di allocare gli spazi di servizio (bagni, locali tecnici, cabina armadi) negli spazi residuali tra la pianta regolare ottocentesca e l’elemento diagonale “eccezionale” dell’antica salita al monte.
ale attenzione all’ottimizzazione degli spazi è particolarmente evidente nel piccolo bagno triangolare (Hulk Bathroom) in cui una lastra di vetro divide lo spazio dalla camera da letto : aprendo la doccia si chiude il servizio igienico in un gioco di incastri limato al centimetro.
Ferro grezzo, intonaco, vetro colorato, maioliche di recupero, decori, murature a vista creano un dialogo unico ed un sorprendente nuovo equilibrio.

Casa nel centro storico

Ristrutturazione di appartamento in antico palazzo del 600 situato nella via più prestigiosa del centro storico.
Il Palazzo appartenente al Conte Carrara e poi ceduto ai Cavalieri dell’Ordine di Malta, è stato acquistato negli anno novanta da un gruppo di amici, e diviso in appartamenti serviti da box garage collocati nella corte interna.Si è cercato di recuperare tracce degli affreschi e lambris, oltre gli scuri originali trasformati in porte ed il soffitto ligneo parzialmente ricoomposto con travi di castagno.sono stati fatti rifare da artigiani vietresi, le vecchie riggiole e sono stai così creati dei tappeti di ceramica inseriti nel bianco manto continuo di resina cementizia.
Altre riggiole di recupero sono state utilizzate dalla proprietaria per decorare le pareti delle docce e per inserti in cucina e locale lavanderia.
L’appartamento di 180 mq è composto da ingresso, living su due livelli con cucina e dispensa, grande studio di 35mq. Poi sul corridoio i locali lavanderia e due bagni. Due camere da letto ed un terrazzo che affaccia sui tetti e sulla piazza del centro storico.