patio sul mare

A Porto Cesareo, a 30 mt dal battigia, in una zona ad altissimo impatto ambientale, nella baia di Torre Chianca, è stato recuperato uno dei tanti edifici per lo più abusivi, che devastano la costa salentina. L’edificio si presentava come un parallelepipedo di scarso valore costruttivo, realizzato sul finire degli anni ’60, con numerose aggiunte e superfetazioni abusive stratificate nel tempo. Adagiato in contropendenza sulla duna costiera, sviluppava due piani fuori terra in corrispondenza della spiaggia mentre nella parte retrostante, a seguito dello sbancamento dunale era stato ricavato un piano ribassato. La scarsa accortezza costruttiva e l’uso di materiali scadenti utilizzati non garantivano, all’interno, condizioni di salubrità, oltre che di staticità. Una nuova committenza “illuminata”, propensa ad investire nel Salento, diventa occasione per lo studio d’architettura del gruppoforesta di trasformare l’abuso costruito sulla duna di Porto Cesareo, in un edificio sostenibile, classe energetica “A” in conformità alla legge13/08 “Norme per l’abitare sostenibile” e nel rispetto del Protocollo Itaca. L’intervento è volto a migliorare l’involucro edilizio ed il suo rapporto con l’ambiente circostante, tramite scelte architettoniche e tecniche in linea con l’abitare sostenibile e la qualità delle opere di architettura. La ricerca parte dal genius loci. Il Salento, “una terra arditamente prolungata nel mare mediterraneo”, caratterizzata da una forte esposizione al sole, da un clima temperato con una temperatura media annua che oscilla intorno ai 16-20 C°. Questa condizione climatica diventa il punto di partenza del progetto, scandisce le scelte, determina il risultato finale. Nel bacino del mediterraneo è facile intuire che la luce, il vento e il sole diventano materiali da costruzioni al pari del mattone o della pietra. La particolarità del recupero del manufatto consiste non tanto nella “sostenibilità tecnologica” dell’edificio stesso – qualità oramai accessibile e necessaria – quanto nella capacità dei progettisti di coniugare qualità architettonica, prestazioni energetiche e soprattutto il genius loci. Il recupero non nostalgico delle tradizionali “buone pratiche” del costruire del territorio, come per esempio l’orientamento rispetto ai venti e al sole, l’uso dei materiali con forte inerzia termica, ha permesso di raggiungere il traguardo della sostenibilità senza ricorrere a soluzioni tecnologiche ed impiantistiche esasperate. Il manufatto rispetta le prescrizioni normative, attraverso l’interpretazione del luogo e della storia, facendo dialogare la qualità architettonica e le prestazioni energetiche dell’edificio, mediante soluzioni costruttive tradizionali e l’uso di tecnologia sempre “a servizio” dell’architettura e non come condizione necessaria al raggiungimento della qualità dell’abitare. L’intervento è stato in primis quello di demolire, autodenunciandosi, gli abusi e riportare l’edificio al suo stato iniziale. Successivamente, a causa di fenomeni di rotazione presenti sul manufatto, si è ritenuto necessario un intervento di consolidamento statico attraverso la realizzazione di un sistema a telaio in c.a. che inquadra il terrazzo fronte mare. Per garantire salubrità attraverso un irraggiamento diretto, è stata sventrata la parte centrale per creare una piccola corte su cui ruota la nuova distribuzione interna. Il colore dei prospetti riprende la tonalità della sabbia antistante e i parapetti in vetro eliminano qualsiasi barriera visiva. L’area a verde è piantumata con essenze arboree autoctone. Nonostante il punteggio raggiunto (3,12) i progettisti, e di conseguenza la committenza, hanno ritenuto opportuno non utilizzare la premialità di cubatura nel rispetto del contesto ambientale e della torre saracena che segna l’intera baia. Tutto questo per non incidere in maniera negativa su un territorio già consumato, avvilito e depredato e si è continuato l’iter del Protocollo Itaca per dare al progetto e all’edificio un’attestazione della qualità ottenuta; d’altronde non sarebbe stato possibile usufruire, data l’ubicazione dell’immobile, della premialità, tantomeno degli incentivi da parte del Comune (ovviamente assenti). Quando ci si interfaccia con la natura, il valore di proprietà viene sempre meno rispetto all’interesse della collettività e alla tutela dell’ambiente.
Committente privato
Ubicazione Porto Cesareo, Lecce
Fotografia archivio gruppoforesta | studio di architettura
Riconoscimenti 2015: Green Building Solutions Awards 2015, National Winner

casa unifamiliare a gerenzano

Al margine dell’abitato, con un affaccio diretto sulla campagna agricola, l’edificio viene generato, nelle sue parti esterne e interne, da quattro muri in blocchi di cemento a vista. Una croce che serve da appoggio per elementi volumetrici forti come la copertura della zona giorno a piano terra o il blocco bianco delle camere da notte al primo piano. Gli spazi esterni fra i muri sono ciascuno un tema dell’abitare: il giardino, l’orto, il patio, il frutteto. Per la posizione del lotto, molto aperto verso l’intorno e per una richiesta forte della committenza, il rapporto con la campagna è risolto dagli affacci del primo piano, mentre a piano terreno l’uso dello spazio è piuttosto introverso.
L’edificio si mescola con il paesaggio rurale suggerendo, attraverso il contatto con la Terra, i temi del giardino residenziale: il pergolato con glicine e piante rampicanti, il frutteto, l’orto, la grande quercia, la discesa con le erbe aromatiche, il confine verde.

Architrend Office

Design team: Architrend Architecture
Location: Ragusa
Client: Private
Photo: Umberto Agnello
Made of reinforced concrete and covered in glass, this building is a strong character tends to get minimal,
with the least formal means, the ultimate functional outcome.

Realizzato in cemento armato e rivestito in vetro, questo edificio dal forte carattere minimalista tende ad ottenere,
con il minimo dei mezzi formali, il massimo del risultato funzionale.

LIBYAN EUROPEAN HOSPITAL

LOCATION SABRATHA, LIBYA
PROJECT DATE 2007
PROGRAM PRIVATE SURGICAL CLINIC AND CONFERENCE CENTER
BUILDING AREA SQM 11.150
CLIENT SOCIETA’ LIBICO EUROPEA PER IL SERVIZIO SANITARIO SPA
ARCHITECTURE (AUTHOR) CARLO BERARDUCCI ARCHITECTURE
LOCAL ARCHITECT ABULGASENM ABUHTEIRA
DESIGN TEAM LAURA CALCAGNI, MARCO FOLCHI, ROSSELLA LANARI, GINO ALTOBELLI
STATUS UNDER CONSTRUCTION – CONCRETE COMPLETED

Villa dei Pini

Il lotto di 1200 mq si trova nella prima collina, con vista sul mare adriatico dal quale dista circa 1000mt. Il terreno degrada verso mare a nord est. In questa direzione confina con una pineta adibita a parco pubblico. La zona è residenziale a bassa densità Ad est ed ad ovest confina con altre due proprietà private, a monte c’è la strada, esistente di lottizzazione, che funge da via di accesso principale sia carrabile che pedonale. La “villa” è costituita da due unità uguali che compongono un’unica struttura simmetrica. La casa ha un’altezza di due piani a monte e di 3 piani a mare. Per meglio assecondare la pendenza del terreno in realtà i 3 piani sono divisi in 6 livelli (mezzi piani) sfalsati. Gli ingressi principali sono posizionati a monte sulla Via dei Pini. . La facciata sud è caratterizzata dal grande porticato curvo, dalla piscina e dal ponticello pedonale che guida verso gli ingressi alla villa. La ricerca della simmetria e di forme classiche pur nel pacato contrasto con materiali moderni, comunicano serenità in uno spazio che appare senza tempo. Le facciate laterali est ed ovest, sono uguali tra loro. Sono caratterizzate dalla presenza di una sorta di patio che parte dal piano seminterrato. Tutte le aperture di queste facciate si aprono su un patio, creando un senso di fusione tra interno ed esterno, tra natura ed architettura. Un pero da fiore: in inverno spoglio, in primavera colmo di fiori bianchi, in estate ricco di fresche ed ombreggianti foglie verdi, in autunno le foglie diventano gialle e prima di cadere rosse, scandisce il susseguirsi delle stagioni e protegge la casa dalla calura estiva. La facciata a nord è caratterizzate dalle grandi vetrate del soggiorno e della camera padronale che contrastano con le parti in legno. Alla base si trovano gli accessi carrabili ai garage e la grande vasca di raccolta delle acque ricoperte con il giardino pensile. Al centro sono posizionati gli elementi tecnologici sottolineati dai volumi in zinco titanio dei camini. Il giardino è caratterizzato da parti formali e parti informali. Vi sono piante e spazi dove ricevere cerimoniosamente l’ospite e luoghi intimi ove riflettere in solitudine, vi sono anche luoghi adatti al gioco dei più piccoli. Le essenze sono locali e in gran parte ispirate al mondo agricolo e boschivo. Gli alberi da frutto come: peri, fichi, cachi, giuggioli, oppure i cespugli di rosmarino, timo, salvia, lavanda, e fragoline di bosco per la gioia dei bimbi che animano la casa, ispirano comportamenti sani in armonia con la natura. Al piano terreno, si trovano gli ingressi alla villa, i doppi volumi con le scale libere in acciaio spazzolato, la cucina ed il pranzo. In sezione la casa è caratterizzata dalla divisione degli spazi su mezzi piani; questo per assecondare al meglio la pendenza del terreno accentuando la fusione degli spazi interni ed esterni tra loro. Scendendo un’ ampia scala in travertino romano (cosi come il resto dei pavimenti e dei terrazzi) si arriva al soggiorno formale che si affaccia sul parco sottostante. Scendendo ancora si arriva al salotto informale (la sala giochi dei bimbi) ed all’area benessere. Scendendo ancora alcuni gradini si arriva nel garage dal quale si accede alla centrale termica. Ritornando al piano di ingresso, salendo la scala di acciaio si entra nella camera padronale, rivestita in palissandro, con l’ampia vetrata che si affaccia sul mare. Salendo una rampa curva si accede a due camere da letto con balcone sulla piscina e ad un ufficio atelier con vista panoramica sul mare. Salendo ancora una rampa si accede al tetto piano e alla parte tecnica che ospita i pannelli solari e le cellule fotovoltaiche. TECNICHE DI RISPARMIO ENERGETICO PROTEZIONE SOLARE SULLE FACCIATE ESTIVA, SOLEGGIAMENTO PASSIVO INVERNALE – shape del porticato a sud generato dal computer – utilizzo di alberature a foglia caduca e a “portamento” controllato, nei giardini conclusi ad est ed ad ovest PACCHETTO FACCIATE: – mattone pesante a grande inerzia termica (25cm), sughero naturale (10cm), rivestimento in lamelle di legno (western red cedar), non trattato – parete traspirante COPERTURA – realizzata a tetto rovescio per avere continuità con l’isolamento esterno in sughero RECUPERO ACQUE PIOVANE – cisterna di raccolta acque piovane – utilizzo ad uso irriguo, wc, lavatrice, ecc IMPIANTI – caldaia a condensazione con pannelli solari integrati nella copertura per riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria – pannelli fotovoltaici per produzione di energia elettrica REALIZZAZIONE DI MICROCLIMI – piscina a sud per raffrescare l’area a sud – porticato a sud per controllo irraggiamento termico sule vetrate – piccolo bosco a nord in declivio verso mare CIRCOLAZIONE DELL’ARIA E VENTI PREVALENTI – circolazione naturale “forzata” dell’aria, sfruttando la differenza di temperatura e pressione tra il fronte sud e quello nord (presenza di un bosco).

Villa AR

Villa AR a Taurianova (RC)
Progetto: Fabio Carrabetta, Alessandra Gobbo
Foto: Fabio Carrabetta, Giovanna Zinghi
L’intervento riguarda la costruzione di una villa unifamiliare costituita da un piano fuori terra in una nuova lottizzazione a villini nel comune di Taurianova (RC). Fondamentale nel programma, la preservazione della privacy della famiglia,due giovani professionisti e le loro 2 bambine, e una forte relazione con il giardino interno privato, letto come estensione dello spazio coperto. Da queste premesse è stato individuato il lotto,(pianeggiante e rialzato di circa 1 m rispetto alla strada di accesso), ai margini del comparto edificatorio, con due lati non edificabili (di cui uno costituito da un terreno agricolo con coltura ad agrumeto e l’altro un parcheggio di lottizzazione), che meglio garantisse tali condizioni. L’ingresso carrabile, sulla strada comunale, sfrutta la particolare forma del lotto, due rettangoli disposti ad L di cui uno stretto e lungo; proprio quest’ultimo, viene predisposto per l’area parcheggio. L’ingresso pedonale avviene dalla zona del parcheggio di lottizzazione, da una piega del muro di recinzione, che si configura come limite invalicabile. Il linguaggio compositivo della casa,dai caratteri dell’architettura mediterranea, mira ad una semplificazione delle linee ed anela alla purezza formale. Quanto costruito, un semplice prisma rettangolare, con la sola eccezione del volume più basso della zona pranzo, si dispone sul lotto ai limiti consentiti su tre lati, mentre a sud lascia ampio respiro al giardino in contiguità fisica con l’agrumeto oltre il confine. Le zone funzionali, cucina, camere, camera matrimoniale hanno ognuna un proprio affaccio al giardino ed il solo soggiorno è aperto su due lati opposti in modo da garantire la necessaria privacy alle prime e totale apertura sullo spazio esterno al secondo. I 3 bagni della casa sono interni al volume ed aeroilluminati da lucernari a soffitto di diversa conformazione. In particolare quello del bagno della camera matrimoniale viene orientato per la visione zenitale dalla vasca, configurandosi in copertura come un “cannon a lumiere”. Il risparmio energetico viene garantito da un isolamento “a cappotto” dello spessore di cm 6 sulle pareti in mattoni di laterizio alveolare di cm 30; dalla copertura a tetto rovescio con spessori dell’ isolante di cm 6; dal sistema di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento; dall’uso di serramenti in alluminio a taglio termico e vetrature basso-emissive con vetrocamera 6-7/15/6-7 mm; da sistemi schermanti delle vetrature disposte a sud. I materiali usati all’interno sono naturali, pietra ardesia per tutti i pavimenti della casa, marmi per i bagni legno di rovere tinto moro per le pennellature e le porte su disegno. All’esterno pavimentazioni in travertino non stuccato e legno di teak per la terrazza a doghe e la parete di ingresso. Particolare cura inoltre è stata dedicata all’illuminazione artificiale sia interna che esterna.

Villa FR

Villa FR a Taurianova (RC)
Progetto: Fabio Carrabetta, Alessandra Gobbo
Foto: Fabio Carrabetta, Giovanna Zinghi
L’ intervento riguarda la ristrutturazione integrale di una villa unifamiliare costituita da 3 piani fuori terra, ai margini del centro storico del comune di Taurianova (RC).
La villa, costruita alla fine degli anni 70 su progetto architettonico di buona qualità, necessitava di una riqualificazione funzionale e tecnologico-impiantistica.
La facciata presentava diverse canalizzazioni ed elementi di impianti a vista, mentre la terrazza all’ultimo piano non risultava razionale nella sua distribuzione ed era praticamente inutilizzata, se non come stenditoio. Quest’ultimo, una superfetazione in ferro di pessima qualità, è stato riposizionato e ridisegnato.
La zona giorno al piano terra è stata completamente ridisegnata e gode ora di una ottima relazione con il giardino, anch’esso di nuova configurazione. Essa presenta un unico grande ambiente composto da soggiorno, zona pranzo e cucina, aperta ma schermabile grazie ad un pannello scorrevole, e un bagno, anch’esso nascosto alla vista dall’ingresso tramite un mobile contenitivo, su cui si chiude anche il pannello della cucina. Un altro pannello a tutta altezza separa questa zona dalla area di distribuzione al piano superiore e dalla zona di pertinenza dello studio professionale del proprietario. Al piano superiore troviamo un altro soggiorno, che è stato ridisegnato, una sala polivalente, tre camere da letto e tre bagni, due dei quali sono stati completamente riprogettati. Anche l’illuminazione interna ed esterna dell’intera villa è stata accuratamente studiata e ridefinita, come il grande giardino che circonda l’edificio e la terrazzo in copertura. Quest’ultima è stata dotata di lavanderia e nuovo stenditoio, separati dalla zona solarium protetta ora dalla vista esterna grazie all’aumentata altezza dei parapetti di cm 200.
Per quanto riguarda il linguaggio si è puntato ad una semplificazione delle linee e dei volumi, enfatizzati dalla nuova scelta monocromatica, ad un rigoroso controllo formale e ad una minuziosa e accurata scelta di materiali, quali la pietra lavica dell’Etna per tutti i pavimenti del piano terra, marmi per i bagni, legno di rovere cenere per le armadiature.
La scelta dell’unica cromia ha interessato anche gli interni, pareti e soffitti, che sono stati trattati con una pittura a spessore di tipo grezzo. All’esterno le stesse pavimentazioni in pietra lavica dell’Etna sono state usate per la scala di ingresso, alcuni percorsi, i balconi e la terrazza sospesa sul giardino.
Per un’ottimale razionalizzazione delle risorse energetiche è stato realizzato un isolamento “a cappotto” dello spessore di cm 5 sulle pareti a cassetta in mattoni di laterizio; una copertura a tetto rovescio, con spessori dell’ isolante di cm 5; i serramenti sono stati ridisegnati e realizzati in alluminio a taglio termico con vetrature basso-emissive e vetrocamera 6-7/15/6-7 mm.
Per tutta la durata dei lavori i clienti hanno sempre risposto con fiducia ed entusiasmo alle soluzioni proposte, facilitando così l’attività dei progettisti.

GREEN BBQ

Due unità, una stessa proprietà. Due unità vicine, ma separate. La separazione è verde. Il verde diventa allora il tema dell’unione: si piantano nuove specie, come il melograno, il sughero e l’ulivo, ad animare, come degli objets trouvés, nuovi percorsi segnati da lastre di pietra di Luserna, nuovi giochi di livello con scale e rampe e nuovi contenimenti in CORTEN. I nuovi percorsi guidano dalla villa alla dependance: il fulcro è da considerarsi l’area barbecue, protetta da una pergotenda metallica e provvista della parilla argentina, di fatto il primo vero pretesto di richiesta alla progettazione.

Two units, one owner. Two close units, but divided. The division is green. So green is the theme of the union: more trees, such as pomegranate, cork and olive, animate new paths. The walk-away is marked with Luserna stone, the retaining walls are covered with CORTEN. The paths lead from the main villa to the dependance. The hearth is the barbecue, covered with a metallic roof and equipped of a Argentinean parilla, actually the rousing motivation of the whole project.

Villa N

New development of 5 bedroom family villa – Liguria, Italy
The villa plays with the cultural landscape of the Ligurian terraces becoming part of it. The house is composed of two half subterranean volumes arranged on a single floor, following the morphology of the ground. The green roof contributes to the harmonic insertion into the landscape and minimizes the visual impact of the building.

Città della Scienza – Roma

Presentato al concorso internazionale “Progetto Flaminio“, la proposta di piano generale per la nuova ‘Città della Scienza’ trasforma la zona industriale romana in un ecosistema urbano autosufficiente.
Il progetto è ispirato alla Land Art, componendosi quale nuova eco-architettura: facciate coperte di piante commestibili, tetti e balconi verdi, frutteti e orti, diventano nuovi motivi di una città verde.
Questo sito di Roma è, infatti, cruciale nel processo di riqualificazione dell’area urbana centrata sull’asse di via Guido Reni, che collega il Maxxi e l’Auditorium nel nord della città.
Qui, la proposta di progetto unisce il ricordo del tessuto urbano originale del quartiere, con stili di vita eco-responsabili e innovativi. Essa si traduce in una nuova organizzazione dell’area, con una forte impronta ecologica che rigenera il passato industriale del contesto e articola le caratteristiche dell’architettura. Per la progettazione sono stati tenuti in considerazione sei principi fondamentali. Innanzitutto, la correlazione con il contesto: attraversando l’area, una griglia di spazi pubblici permeabili innesta tutti i percorsi da piazza Melozzo da Forlì, a piazza Mancini; dalla Via Flaminia, alla piazza del Maxxi.

L’articolazione di vari spazi pubblici e tipi edilizi, poi, nonostante la varietà, forma una struttura unitaria che caratterizza fortemente il progetto, l’intero sito è pedonale e parcheggi sotterranei sono situati sistematicamente ai margini della zona.

Vengono quindi ideati spazi urbani flessibili e multi-funzionali: tutte le esigenze degli eventi e mostre per la ‘Città della Scienza’ sono pensati in modo da non disturbare la privacy e l’intimità che deve caratterizzare gli spazi residenziali.
Il paesaggio urbano è composto e riempito di alberi: la piantagione intensiva è stata progettata non solo per la bellezza intrinseca degli alberi, ma anche per gli effetti ambientali positivi. Tutti i tetti e balconi di ogni nuova costruzione diventano frutteti comunitari e/o giardini alimentari – aromatici per realizzare livelli fiorenti e fertili.
Gli impianti urbani ed edifici sono inoltre caratterizzati dalla bio-sostenibilità funzionale, grazie al recupero delle acque piovane per l’irrigazione delle aree verdi; la produzione di elettricità dal fotovoltaico; la produzione di acqua calda sanitaria da tubi solari; il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani sul posto con impianti di biomassa; il basso consumo energetico degli interi edifici.

Infine, fondamentale è la mescolanza sociale nelle unità abitative: il piano propone una vasta scelta di appartamenti sociali in diverse tipologie di residenze, tenendo conto della diversificazione prevista dalla domanda di abitazioni.