Intecs spa headquarters

Il progetto si trova in una importante e ben collegata area produttiva finalizzata alla ricerca avanzata situata nella parte est della citta. L’edificio ha un volume chiaro, estremamente compatto ma con un interessante rapporto con il contesto in cui si trova. Grazie alla particolare facciata, costituita da un’alternanza di pannelli in acciaio riflettente e pannelli di vetro, l’edificio sembra smaterializzarsi, mimetizzandosi con l’ambiente circostante. I pannelli di acciaio riflettente sono inoltre caratterizzati da differenti profondità in funzione delle loro posizione, garantendo effettivi visivi sempre diversi a seconda del lato dal quale viene goduto l’edificio, che in questo modo acquista forte dinamicità. L’edificio risulta composto da una serie di piani connessi tra di loro con continuità tramite dei collegamenti che si rileggono in facciata, diventando scale, terrazze o piani inclinati ospitanti sale conferenze o auditorium all’aperto, fornendo un layout funzionale estremamente vario e flessibile. Sia l’involucro dell’edificio che i suoi impianti, affidati alla domotica, sono estremamente performanti, garantendo la classe energetica A nella certificazione Casaclima all’intervento.
Località – Location: Roma – Italy
Committente – Client: Intecs spa
Fase – Phase: invited architectural competition | first prize – Progettazione preliminare, definitiva, esecutiva, direzione artistica – Preliminary and final design, tender drawings, site supervision | completed
Superficie – Area: 3.500 sqm
Anno – Year: 2010-2014
Team: Design team: Modostudio (Fabio Cibinel, Roberto Laurenti, Giorgio Martocchia) with Arch. Sofia Cattinari
Consulenti – Consultants: structural engineer: Ing. Gilberto Sarti; mechanical engineer and Klimahaus consultant: Ing. Michele De Beni; fire consultant: Ing. Fernando Orlandi
Impresa – Contractor: Cogei Costruzioni S.p.a., Cami costruzioni s.r.l.
Photographs: © Julien Lanoo, © Solange Souza

villa privata a pettenasco

L’edificio è situato su un crinale che guarda verso il lago d’Orta, nelle Prealpi piemontesi; il progetto prevede la realizzazione di un’unità di circa 120 mq, destinata a residenza di vacanza e completamente integrata con la natura: la costruzione ipogea prevede che l’unica porzione visibile da strada sia lo sbarco del corpo scala; verso valle un serramento continuo in legno permette dall’interno uno sguardo completo sul lago; i muri laterali contro terra e quelli dell’ingresso sono rivestiti in pietra a secco, secondo la tecnica costruttiva tradizionale del luogo.
Progettare gli interni di una villa costruita con pareti di cemento armato grezzo è un tema tanto affascinante quanto semplice: per una strana alchimia fatta di opposti, ogni oggetto che abbia un minimo grado di finitura, se viene accostato a pareti tanto grezze da lasciar vedere i segni della ruggine lasciata dai ferri dei casseri e le imperfezione dell’impasto di cemento, sprigiona una grande forza espressiva; ciò accade ancora di più se il dialogo è fra cemento e materiali nobili come il legno. Tutta la casa è un continuo accostamento al cemento di arredi realizzati in legni differenti per forma ma omogenei nel colore; alcuni arredi su misura hanno forme geometriche pure, decise; come fossero estensioni delle pareti in cemento; altri, da catalogo, hanno una leggera morbidezza delle forme e tappezzerie dai colori tenui. Il risultato è un ambiente nello stesso tempo rigoroso e accogliente.
Il giardino è stato progettato affrontando dei temi comuni anche per l’intervento architettonico: mantenere la vista verso il lago, modellare il terreno in senso architettonico, concentrazione del tema del colore su alcuni elementi (bulbose e orto), creazione di un giardino a bassa manutenzione e rustico, concentrazione degli elementi di pregio solo in alcuni punti localizzati (ingresso, piscina, terrazza) è inoltre prevista la possibilità di programmare gli interventi nel tempo a seconda dell’uso delle residenza da parte dei suoi abitanti.

Casa ERNY

Design team: Architrend Architecture
Location: Marina di Ragusa
Client: Private
Photo: Giorgio Biazzo, Moreno Maggi
Una villa a Marina di Ragusa, radiosa nei suoi bianchi netti, delinea lo spazio circostante secondo prospettive
che la collegano con il paesaggio marino. La piscina su cui si specchia il fronte principale,
esalta la purezza del disegno contemporaneo della villa. Il progetto delinea alcune scelte che nel disegno degli sbalzi della cornice anteriore, dell’ampia vetrata d’angolo, esalta il suo rapporto con il contesto, offrendo un eccezionale panorama sul mare limpido di Marina di Ragusa.

The villa is located in the Marina di Ragusa, shining in her white net, defines the space surrounding
and all perspectives of the villa which are connecting to the Marin landscape. The pool which reflects the main façade, intensify the purity of the contemporary design of the villa. The project exalts the relationship with the context by some choices such as the design of the platform in front of the building and the large window on the corner, offering an exceptional view on the beautiful coast of Marina di Ragusa.

Villa D

Design team: Architrend Architecture
Location: Ragusa
Client: Private
Photo: Giorgio Biazzo

Residence Vigasio 3

Edificio residenziale per 8 appartamenti di media/grande metratura. La forma e l’orientamento del lotto hanno suggerito un intervento edilizio che prestasse attenzione sia alla qualità degli spazi abitativi che al rapporto con il verde, presente in percentuale molto alta all’interno della proprietà. Innovazione, risparmio energetico e sostenibilità sono le linee guida di questo progetto.

Tipo di intervento: Nuova costruzione
Data di progettazione: 2009
Data di realizzazione: 2011
Luogo: Vigasio, Verona
Committente: Abitare Srl
Impresa: Abitare Srl
Progettisti: arch. Saverio Antonini, arch. Licia Lavagnoli, OWC Arkitekt
Strutture: Cemento armato e laterizio
Superficie Lotto: 2.350 mq
Superficie utile lorda: 1.416 mq
Efficienza energetica: B

EDIFICIO CERTIFICATO CASACLIMA

Villa A

Villa A is the result of a double intervention: the re-use and restructuring of an existing house and a new extension close to it. The project insists on the dialogue between these two realms as a metaphor of both a traditional and domestic intimacy and a contemporary and clear extroversion.
In fact, if the existing building conserves its closed and massive character, the new one is transparent and luminous. If the former keeps its original pitched-roof geometry and materials (mostly lava stone and wood) the other plays with a minimal geometry and more contemporary materials (steel and glass).
Moreover, in the old structure the roof of many rooms has collapsed and we decided not to restore them to use them as internal patios to provide light and air to the entire complex.
This part is composed by a single level while the new one is composed by three stories above ground and one below. At ground level in the old part there are a double-high kitchen with wooden beams , utility areas, and an independent dependence. In the extension the ground level is entirely occupied by a double level salon/dining completely transparent in all the directions to benefit the views of the garden and the patios all around.
At the first floor of the new part there are three bedrooms each with its own bathroom and at the second floor there is another room with its own bathroom enjoying a solarium and a pensile garden with beautiful views of the sea. The below-ground floor hosts a multifunctional salon and utility areas.
The project is most of all characterized by an intentional environmental care. In the south of Italy the major problem is to protect a building from heath rather from the cold of its tempered winters. So the old complex benefits from the inertia of its thick walls while the façades of the villa employ glasses with adequate solar and exterior curtains. On the roof the pensile garden plays its fundamental cooling role. Finally in the western side of the villa a shading/cooling wall has been conceived to protect the house. More generally sea breezes coming from south slide over the pool creating a cooler microclimate in the site while natural ventilation has been enhanced in the house. The result is an extremely low consumption of energy for air conditioning..
Particular attention has been given to the design of the exterior spaces. The narrow geometry of the site, sloping down towards the sea has been emphasized by the long water mirror that becomes a swimming pool. The dimensions are 58 m in length and 7 m in width. The last 20 m are occupied by the swimming pool while at the center there is a 3 x 3m hydro-massage area. The water mirror has a 10 cm depth and it degrades with a staircase to -1.2 m in the central part of the swimming pool to the -2.50 of the diving pool. The whole starts from the stone wall of the kitchen’s patio and spans to the end of the garden to merge with the sea in front of it. The wall of the patio is cut with a single vertical slot to enhance the landscape from the kitchen and the patio, and from this slot a narrow passage leads to a solarium surrounded by water. Finally, the pool inherits the grey color of the sea beds of the region becoming part of the landscape For this reason it has been awarded the Italian Pool Award 2014.
The interior design of the Villa_A follows the same strategy of the overall project: the interiors are strongly interconnected with the exteriors space and the choice of materials play with the two realms. In the living dining room two materials differentiate the two levels of the ambiance: white natural stone for the area of sofas and a woodwork for the library/staircase area that will accommodate the dining area with a more intimate atmosphere. In the kitchen white is the predominant color to emphasize diffuse light. The dining area is aligned with passage leading to the pool outside the patio in front of the kitchen. The furniture has been chosen for its minimalist simplicity. Below ground there’s a multimedia hall. The back lit ceiling uses the same material of the projection screens. Trapezoidal glass blocks bring light from the external interstice protecting the house from the surrounding terrain. Finally each of the bathroom has been characterized with different materials.

CASA EG

Il progetto intende recuperare il sottotetto attraverso un’operazione di ridefinizione volumetrica dell’edificio. L’intenzione progettuale è quella di escludere un intervento che si configuri come volume sovrapposto ad esistente; il nuovo sottotetto deve riconfigurare l’edificio nella sua totalità, in modo tale da definire un nuovo organismo architettonico. Per questo motivo, l’intervento prende le basi dalla copertura esistente che ha nella sua doppia articolazione un elemento di qualità. Attraverso operazioni di compressione ed estensione del volume, abbinati ad elementi di completamento, si configura la nuova copertura. Essa si adatta alla pianta esistente e definisce un volume che si innesta in modo affine sull’impianto esistente. La volontà di restituire all’edificio un senso di unitarietà è giocato attraverso la definizione delle aperture e la configurazione del manto di copertura. Le aperture hanno una doppia natura: quelle principali sono posizionate in prossimità dei terrazzi scavati all’interno della sagoma, questo permette di mitigarne la presenza nella visione dall’esterno; le altre si posizionano in una composizione armonica con quelle esistenti. L’elemento posto in colmo ha una doppia funzione: estetica nella definizione volumetrica della nuova copertura e funzionale nel permettere l’illuminazione zenitale e il ricircolo naturale dell’aria. Il volume è stato verificato attraverso una serie di modelli a varia scala.
In tutti i casi è evidente come l’articolazione della nuova copertura permetta di definire unitario il volume dell’intera costruzione. Il manto di copertura non si limita ai piani inclinati ma, in base ai prospetti, scende verticalmente a ridisegnare la composizione della facciata. Il manto è in scaglie di metallo preverniciato color grigio chiaro tipo Rheinzink. Questa tipologia (a scaglie) permette di dare all’intera copertura un’aria domestica, al contrario di coperture a lastre graffate. Inoltre, è facilmente gestibile il passaggio da verticale ad orizzontale. L’immagine finale dell’edificio appare unitaria e consolidata, essa completa in maniera simbiotica la vasta area verde a giardino e ragiona sul confronto dei toni e dei colori, naturali e artificiali (verde/bianco).
DESIGNER – ES ARCH ENRICOSCARAMELLINIARCHITETTO
DESIGN – ARCH. FRANCESCO MANZONI
PHOTOS BY – MARCELLO MARIANA

Locanda Giùalmulino

Antico mulino ad acqua che partecipava ad un insieme di strutture settecentesche nate come opifici e nel tempo trasformate in case agricole per la famiglia dei Marchesi Moscati di Faiano.
Questo è il recupero del terzo lotto al quale si è deciso di dare una funzione commerciale turistica.
A monte e a valle insistono la villa originaria recuperata negli anni novanta e un’altra dipendenza recuperata nel 2005.
I merli furono costruiti alla fine dell’ottocento sula falsariga delle case coloniche fortificate a scopo difensivo nell’ottocento nel’area napoletana.