Categoria Progetto: Architettura d'interni
Un attico pieno di luce
Forme con la luce
In questo interno la protagonista è la luce che si trasforma nello spazio e negli elementi costituenti della casa. Si è cercato di utilizzare al meglio, sia la luce naturale che la luce artificiale. Nelle ore solari, non a caso, sono stati utilizzati materiali riflettenti e di colore bianco quali, il vetro satinato per le pedate della scala, il telo lucido ed il cartongesso opaco per i soffitti, i corpi illuminanti incassati a scomparsa, che insieme ai raggi solari contribuiscono nelle ore diurne ad intensificare e creare giochi di proiezioni di luce naturale all’interno degli ambienti, rendendoli sempre mutevoli. Nelle ore serali, la luce diventa percorso infilato nelle pieghe del soffitto o fa capolino attraverso i faretti spingenti del telo bianco lucido, distribuendo in forme sempre diverse i vari livelli di illuminamento. La scala è stata pensata come elemento estruso dal solaio, rigorosamente bianca e volutamente leggera, presentandosi con le pedate in vetro sabbiato alla luce naturale e animate dalla tecnologia led nelle ore serali, garantendo in questo modo, uno scenario di grande effetto. La struttura portante della scala è in ferro bianco e cerca di integrarsi armonicamente con l’ambiente circostante divenendo così un elemento di arredo che disegna con la luce il collegamento verticale tra lo spazio giorno e lo spazio notte. L’illuminazione led è alla base del progetto, il tutto è gestito e ottimizzato da un impianto domotico, sia per un’ottimizzazione dell’utilizzo delle luci e sia per il risparmio energetico ai fini di una notevole riduzione dei costi. Dovunque si è dato forma alla luce in modo diverso anche nella zona notte; nel vano di distribuzione alle camere la luce si trasforma in lame che scandiscono il percorso subendo a volte una piega a 90 gradi sulla parete; nella camera il soffitto si smaterializza come una falda retroilluminata e tempestata da micro led; nella cameretta un grande plafone luminoso sembra far entrare un “pezzo di cielo” all’interno della stanza.
Un abito su misura per una scala
Ristrutturazione ex stalla
Ristrutturazione di edificio (ex stalla) danneggiato dagli eventi sismici e convertito in casa per civile abitazione in loc. Renaro di Sellano (PG). Renaro di Sellano si trova a confine tra l’Umbria e le Marche a 900 m slm.
Attico duplex Lago di Garda
L’attico, che si sviluppa su due livelli, è situato all’interno di un residence esclusivo sorto alla fine degli anni settanta.
Il progetto di ristrutturazione si basa su tre elementi chiave: l’esposizione dell’appartamento che apre al paesaggio collinare circostante; la ricerca di una spazialità che andasse ad aumentare la relazione tra i due livelli del duplex; la richiesta da parte del cliente di ottenere uno spazio più elegante e accogliente.
L’appartamento è caratterizzato da ampie vetrate nella zona living; attraverso una rivisitazione totale della planimetria si è voluto portare il paesaggio all’interno; la zona living fusa con la zona pranzo da vita ad un ampio open space; le aperture ora diventano quadri, il paesaggio il grande protagonista. Gli elementi caratterizzanti di questo spazio, la colonna, la scala e il grande setto, vengono trattati ora come elementi scultorei. La gerarchia dello spazio è ora molto sottile, la fluidità diventa percepibile; lo spazio ora è luce.
Attraverso un processo di alleggerimento, si è cercata di aumentare la relazione tra i due livelli del duplex; sottili ringhiere hanno preso il posto dei pesanti parapetti chiusi. La scala è stata riportata alla sua naturale forma essenziale spogliata dalla pesantezza dei materiali di finitura; il grande prisma che fa da filtro tra la zona vera e propria della cucina e l’ingresso, viene alleggerito da elementi in vetro opalino che ne aumentano l’effetto di plasticità.
L’eleganza formale, richiesta dal committente, vede la sua massima espressione nell’utilizzo di materiali naturali e nella scelta di opere d’arte contemporanea.
Il colore è dettato dal colore della natura; legni non trattati, pietre e rivestimenti che mantengono le loro caratteristiche di colorazione allo stato naturale.
Una scelta accurata di opere d’arte contemporanea diventa protagonista; un percorso che interessa ciascuna zona della casa e consacra ancor più il legame tra i due livelli.
Nella zona Living sono presenti opere di Jesse Littlefield, Yang Maoyuan e Tomie Othake; come invito al primo livello è presente una significativa opera di Walid Siti che affaccia sulla scala; salendo poi troviamo opere di Micheal Phelan, Bernhard Buhmann e Micheal Bevilaqua.
Villa Bianca
Il bianco, grande protagonista del progetto, definisce le volumetrie di questa villa, 170 mq di sup. interna, su due livelli. Il gioco dei volumi è stato sapientemente lavorato riadattando le preesistenze dando vita a nuove superfici. Lo studio della composizione architettonica vede ora interagire , geometrie diverse (cilindri e cubi) legati tra loro creando un effetto d’insieme totalmente nuovo.
La scelta del bianco è frutto della scuola su cui si basa lo Studio. L’essenzialità della forma e dei volumi viene fatta risaltare dalla presenza della luce. Il recupero edilizio e la ristrutturazione hanno avuto come elemento fondamentale l’eliminazione di ogni materiale accessorio presente, portando ad utilizzare alcuni materiali essenziali. La semplicità determina l’eleganza di questo intervento. Il colore bianco diventa l’elemento di caratterizzazione di questo recupero edilizio.
Orbit Sink
The Orbit Sink first presents its skilfully crafted, cool white Corian sections, as a neatly stacked simple cylinder.
An opposing disorderly aesthetic is soon created as you swivel each circular compartment around a metal pivot point. This invisible metal spine also cleverly conceals the sinks drainage, enabling positioning away from a wall. Beneath the top sink circle sits a contrasting chrome ring that functions as a towel rail and soap tray surface. The 3 swivelling circles beneath, each serve as storage compartments. The option to display pure cylindrical uniformity, or stacking circles that swivel beyond a natural balancing point, makes the Orbit Sink an interestingly irregular bathroom focal point.
The Cut Kitchen
The Cut re-configures – it surprises! It recognises the kitchen as a practical yet central space, a place to grab-and-go, a place to congregate and chat, a place to relax and dine. And it’s designed to understand that each of these occasions present themselves daily in our fast modern lives_
Why should a Kitchen be fixed, unmovable, permanent? Today’s kitchen is more often than not the ‘hub’ of the home, right at its heart. Its importance has been elevated beyond just food preparation. Now it’s the place so many of us meet and probably have some of the most interesting conversations of our lives! The intention was to create a kitchen with strong personality, a sculptural piece that stands centre stage, to be seen and admired, to seduce, surprise and entertain, through its ability to adjust to use and desire.
The basis of the kitchen is a parallelepiped that’s been cut in two pieces. The two parts then rotate and fix into position to present configuration choice to suit the aesthetic of the space and user needs. A line cuts through the top block creating the slot for a table surface. This table can slide horizontally and rotate. The user can ultimately decide the final configuration of their kitchen.
With the TheCut there are two levels of flexibility, the first being set at the beginning by the customer, based on configuration preference, the second set daily at will, whereby the user can decide how to rotate or slide the table to suit use, or purely to create a change of appearance of shape and space. These two blocks contain storage and appliances. The cuts are accentuated by different materials, creating contrast between outer and inner skin when revealed.
Above the parallelepiped, the ceiling space becomes completely functional. A sequence of rhythmic profiles with inset LEDs create a changing configuration of elegant hanging space and incorporating units that gently slide down from the framework for use as both display and storage. Reminiscent of dancing piano keys, the ceiling system accentuates TheCuts ability to play different tunes depending on use, mood and audience.