Casa P

Progetto di interni per un appartamento privato a Loiano (BO)

Casa A

Progetto di interni per un appartamento privato nel centro storico di Loiano (BO), sull’Appennino tosco-emiliano.

Soluzione Verticale

Si tratta della ristrutturazione interna di una porzione di un fabbricato a schiera, di circa 60 mq, distribuiti su tre livelli, dotato di un unico affaccio a nord, su una piccola corte di pertinenza. La progettazione della nuova scala è stata l’occasione per razionalizzare la distribuzione degli spazi ai vari piani e per risolvere gravi problemi di illuminazione naturale e ventilazione di cui soffriva l’appartamento. La nuova scala, che collega i tre livelli della casa, è conclusa, in alto, da un grande lucernario che garantisce l’entrata di abbondante luce diretta e di un’efficace ventilazione naturale. Posizionata trasversalmente rispetto alla pianta rettangolare dell’appartamento, la scala delimita e suddivide gli spazi e diviene l’elemento cardine del progetto; tra le tavole portanti, disposte perpendicolarmente alla rampa, sono stati sistemati elementi contenitori in legno accessibili dal soggiorno e dalla cucina. Per pavimenti e rivestimenti sono stati utilizzati materiali in grado di creare ambienti caldi ed accoglienti.

Tra storia e contemporaneità

L’intervento su un piccolo appartamento romano in zona San Lorenzo è stata l’occasione per sperimentare il tema della trasformazione architettonica in un conteso storico da valorizzare.
L’appartamento si presentava buio e pervaso da fenomeni di umidità, dovuti alle murature di tufo che non respiravano e alla presenza nel piano sottostante di cantine sotterranee senza areazione, inoltre il piccolo cortile, intorno cui si svolgevano gli ambienti della casa, era stato coperto per ricavarne un vano, quindi il ricambio d’aria e di luce avveniva solo per mezzo di due finestre alte.
Liberato il cortile la luce ha pervaso finalmente la casa: da un lato attraverso la grande vetrata della cucina dall’altro grazie a un taglio di luce verso la zona living che ha permesso di illuminare anche le aree più buie sotto il soppalco. Contribuiscono in tal senso anche le due finestre alte che, amplificano l’ingresso della luce naturale.
Il vecchio soffitto in cartongesso, smantellato disvela un solaio in tavolato e travi trasversali, che, verniciate di bianco accentuano la matericità del legno, rivelando gli elementi strutturali in una nuova veste elegante e raffinata. Il vecchio soppalco in muratura è stato demolito e un nuovo soppalco leggero e funzionale diviene il luogo intimo della casa in cui collocare una camera da letto. L’arredo essenziale dalle tinte chiare lascia libero l’abitante di godere della bellezza intrinseca delle travi a vista e del caldo assito di legno del pavimento; il soppalco non interrompe la visione dello spazio unitario e luminoso del loft, ma ne esalta la spazialità grazie anche ai parapetti in vetro che consentono di abbracciare con lo sguardo ogni angolo della casa. Al soppalco, si arriva attraverso una scala scultorea; intagliata come in un unico blocco di legno, la scala si piega per consentire anche l’accesso a una piccola cabina armadio sotto un arco in muratura.
I materiali scelti contribuiscono a donare calore e luminosità al piccolo loft: il parquet spazzolato con nodi e venature calde su un rovere molto chiaro scandisce lo spazio, amplificandone le dimensioni percepite; il mensolone consolle sulla parete a tutta altezza segue l’andamento curvilineo delle murature e si armonizza con i volumi lineari in legno laccato che arredano il living; il divano color corda dalla linea morbida ma minimale esalta i colori del legno sul pavimento e sul soppalco; le luci, differenziate e calibrate a seconda delle ambientazioni da realizzare, si regolano grazie a un sistema di domotica che consente di potenziarne le qualità illuminotecniche.
L’intervento, ispirato dalle origini dei proprietari, Pugliesi esperti di arte, affascinati dalle atmosfere mediterranee e dal minimalismo raffinato delle residenze della loro terra, ripropone un’ambientazione in cui la matericità delle murature antiche accoglie nuove atmosfere ricche di giochi di luci e ombre che ne esaltano le forme; ogni spazio è stato disegnato per dare forma al genius loci ma anche per generare emozioni legate alla memoria. Oggi questo luogo ha acquisito una nuova vita, la sua trasformazione è frutto di un accurato lavoro di recupero che ha permesso un mutamento radicale della qualità degli spazi nel rispetto del contesto storico seppur riletto in chiave contemporanea.

Drink Shop Harpf

The goal of the planning was to implement an area as a meeting place of indulgence and culture. Front and rear of the store are separated by different styles. This means that the entrance area was transformed into a traditional corner shop where the passion for detail appears; while in the rear area old architectural treasures have been combined with modern ideas, as defined in ’Rough Luxe’. Already used and worn out furnitre were artfully staged, giving the impressive ruins an extraordinary atmosphere. The harpf-and-Friends-corner is the connection between food and beverage area where a library is situated, which invites you to take a place. Photos from the past tell the story of the company founded in 1919. The consistent presentation of the goods runs like a “purple thread” through the store and displays the overall concept behind it.

L’obiettivo del progetto è stato quello di creare un luogo di incontro che andasse al di là delle semplici funzioni di negozio, elevandolo a spazio culturale. I due spazi che formano il negozio, quello in corrispondenza della facciata principale e quello sul retro dell’edificio, sono molto diversi tra loro in quanto a stile. In particolare, il primo, a cui si accede dall’entrata principale sulla strada pedonale, si ispira ai tradizionali “corner shops” di una volta, dove la passione per i dettagli rappresenta lo spirito del negozio. Nel secondo spazio sul retro, invece, si fondono reminiscenze vintage con linee moderne per creare un’atmosfera “Rough Luxe”. I mobili usati, attraverso l’esperienza sensoriale del tatto e della vista, diffondono un senso di vissuto. Tra i due spazi principali, si trova l’area “harpf & Friends”, biblioteca e zona di sosta, nonché collegamento immaginario tra il cibo della prima sala e le bevande della seconda nei libri di ricette, storia e degustazione. Le foto disposte sullo sfondo raccontato, attraverso le immagini, la storia dell’azienda fondata nel 1919. Il filo conduttore del negozio è rappresentato dalla presenza del colore viola, simbolo della harpf & Co., che si diffonde tra gli scaffali, le cornici e le decorazioni.

Hotel Burgund

The Hotel Burgund is located in Parcines and consists of a main building in traditional style with a gable roof and a modern building with large terraces and flat roof, which was built in 2006. The project is now planning to adapt the traditional the modern one. By building a flat roof instead of the gable roof, the space in the attic rooms and the housing quality increases. It is also built two exclusive suites on the flat roof, where you have a beautiful panorama view over the Vinschgau. Each room of the old building gets a new balcony. Thus, the old part is adapted to the newer one, built in 2006. Through this structural measure, the two buildings will be combined into a single unit.

L’Hotel Burgund si trova a Parcines e si compone di un edificio principale in stile tradizionale con un tetto a capanna e un edificio moderno con ampie terrazze e tetto piano, che è stato costruito nel 2006. Il progetto prevede ora di adeguare la parte tradizionale a quella moderna. Costruendo un tetto piatto al posto di quello a capanna, aumenta lo spazio nelle camere mansardate e le valorizza. Inoltre vengono costruite due suite esclusive sul tetto piano, da dove si ha una bellissima vista panoramica sulla valle venosta. Per armonizzare l’aspetto dell’edificio vengono estesi i balconi dell’edificio costruito nel 2006, dando anche nell’edificio vecchio un balcone per ogni stanza. Attraverso questo intervento strutturale i due edifici verranno uniti in un unico insieme.

Casa A

progetto di ristrutturazione di un immobile sito nel centro storico del Comune di Noto (SR), nel quartiere Agliastrello ossia uno dei quartieri popolari più caratteristici e conosciuti della città barocca.
L’intervento pensato per la realizzazione di un’abitazione unifamiliare, recupera al piano terreno, un vecchio dammuso facendolo divenire il cuore della zona giorno, ed organizza al livello superiore, la cucina, i servizi e la zona notte.
Nel complesso si tratta di un progetto avvincente che recupera un vecchio rudere malconcio e lo porta a nuova vita conferendogli nel contempo un’anima nuova pronta ad esaudire le esigenze del vivere contemporaneo.
L’arredo è essenziale e neutri sono i colori per favorire piuttosto quelli caldi e caratterizzanti della pietra locale; quest’ultima infatti è la protagonista ed è usata in abbondanza tanto sulle superfici orizzontali quanto su quelle verticali.

casa DCS

contesto urbano
L’edificio è sito a Ragusa in un’area urbanizzatasi nell’ 800 dove le abitazioni sono compresse tra stretti vicoli e scalinate.
Negli anni l’isolato ha subito le trasformazioni dovute alle consuete pratiche di parziale demolizione, ricostruzione e sopraelevazione, che hanno alterato e saturato l’edificato originario.
In questo contesto, che vede il centro storico spopolarsi, le operazioni di risanamento dell’ esistente si pongono come risposta e forma di protesta alle politiche edilizie odierne che hanno agevolato la crescita incontrollata delle periferie senza nessuna attenzione al consumo del territorio (criterio primo di sostenibilità) e alla qualità edilizia. Tuttora i regolamenti vigenti nel territorio ragusano non sono muniti di adeguati piani di recupero del patrimonio architettonico.
descrizione dell’immobile prima dell’intervento
Lo stabile si eleva per un solo livello fuori terra a nord e per due livelli a sud mentre a est e ad ovest confina con edifici risalenti allo stesso periodo: dallo stretto vicolo a nord si accede al piano principale dell’abitazione che si affaccia a sud su una strada più larga, dove originariamente i locali bassi, oggi destinati a garage, erano botteghe alimentari adibite alla produzione e alla vendita del caciocavallo.
L’immobile conta inoltre di un piano sottotetto adibito a locale di sgombero.
il progetto
L’intervento, grazie allo svuotamento di una porzione dell’edificio, consente una riorganizzazione ottimale degli spazi inducendoci a riflettere sulla sottrazione come modalità e strategia di trasformazione dell’esistente.
Nonostante questa scelta comporti un’inevitabile perdita (anche in senso strettamente economico) di volume e superfici, di contro consente il recupero di parte dei bassi e del sottotetto che, grazie all’ apporto di aria e luce, diventano abitabili.
sito: ragusa
tipologia: abitazione privata
superficie: 400 mq
progettisti: valentina giampiccolo, giuseppe gurrieri
committente: privato
progettazione: 2010
realizzazione: 2015

casa Francavilla

Modica, come altri centri storici del Val di Noto, deve la sua particolare configurazione urbana alla non comune conformazione del territorio, combinata ai vari fenomeni di antropizzazione. Molte abitazioni della parte vecchia della città, addossate le une sulle altre, sono spesso l’estensione delle antiche grotte, abitate fin dall’epoca preistorica.
Casa Francavilla sorge a Modica Alta, uno dei quartieri più antichi della città le cui origini si possono rintracciare a partire dal Settecento, periodo di ricostruzione post-terremoto (1693).
L’impianto planimetrico dell’abitazione ha uno sviluppo a ‘L’ e una superficie complessiva di 53 mq; originariamente un susseguirsi di stanze buie, con soffitti voltati, conduceva in fondo a un ampio e luminoso ambiente.
L’obiettivo progettuale è il massimo apporto di luce in tutti gli ambienti della casa.
A tale scopo sono demoliti i due tramezzi trasversali che definivano il disimpegno centrale e la zona notte, già privi di finestre, e sostituiti da un unico tramezzo longitudinale il quale, insieme a due pareti trasparenti ad esso trasversali, delimita il bagno, unico spazio chiuso dell’intera casa; la luce arriva così dall’ingresso a tutti gli altri ambienti.
Al fine di disimpegnare la zona notte, è stato realizzato un nuovo varco di collegamento con il soggiorno che contribuisce anch’esso a un maggiore apporto di luce all’interno.

A definire le stanze sono ora gli arredi ora le tende, che permettono di ottenere differenti livelli di privacy degli ambienti.
Il letto a baldacchino definisce ad esempio lo spazio della zona notte. Qui, in corrispondenza dell’originario ribassamento del pavimento al fine di ottimizzare gli spazi, è stata realizzata una pedana di legno in quota con il piano di calpestio del resto della casa. All’interno di questa sono stati ricavati alcuni scomparti per utilizzare lo spazio sottostante.
I pavimenti originari in pietra pece sono stati mantenuti e lucidati, conservandone le imperfezioni e i segni del tempo. Le pareti perimetrali in muratura sono state portate a nudo, consolidate e rifinite con intonaco a base di calce e la grezza superficie delle volte a gesso lasciata a vista.
Gli infissi di legno sono stati realizzati su modello degli originari con qualche piccola rivisitazione e il loro colore suggerito dall’unica porta interna della casa, quella del bagno, recuperata all’interno della casa stessa.
Alcuni elementi d’arredo, come la cucina e parti del bagno, sono stati progettati rivisitando antichi materiali e sistemi, per meglio adattarsi alle limitate dimensioni e alla flessibilità spaziale.
sito: modica
tipologia: abitazione
superficie: 53 mq
committente: privato
strutture: alessandro infantino_ giancarlo dimartino
impresa: renova restauri srl
progettazione: 2010
realizzazione: 2012
foto: francesco trovato_michele biancucci

casa Garibaldi

Casa Garibaldi nasce dalla leggenda, tramandata nel tempo dalle diverse proprietà succedutesi dal Seicento a oggi, che narra di un Garibaldi rifugiato per qualche tempo, forse solo per una notte, nella soffitta segreta della casa.
La distribuzione complessa e labirintica della casa è il frutto di sovrapposizioni ormai consolidate, che permettono diverse letture: dai saloni affrescati dal sapore gattopardiano, passando alla camera da letto delle figlie simile a una soffitta parigina, fino alla monastica camera per gli ospiti.
Situata nel centro storico di Catania, la storia più recente la vede ex Camera del Commercio durante il ventennio fascista, scuola di danza fino agli anni ottanta, infine residenza privata di una giovane coppia con due figlie, appassionati d’arte e di viaggi.
L’abitazione si sviluppa su due livelli: il piano nobile con ampi saloni e alte volte decorate e un piano soppalcato, che accoglie la zona notte delle figlie e degli ospiti con i rispettivi servizi privati.
Il programma funzionale prevede un impianto distributivo circolare: dagli ambienti di rappresentanza che troviamo all’ingresso principale (e tra essi collegati), si accede a una stanza centrale interclusa tra le altre e priva di affacci esterni; cuore distributivo che conduce a tutti gli ambienti privati. Da questa stanza, una scala rivestita in lamiera di ferro conduce al piano soppalcato, collegato a sua volta al salone d’ingresso tramite una scala, anch’essa in lamiera.
La stanza centrale è stata pensata come un unico ambiente con la cucina, alla quale è collegata tramite tre porte poste a separazione. Per entrambi gli ambienti è stato scelto un pavimento in resina di colore chiaro per una maggiore luminosità. La cucina è stata ricavata dalla chiusura a vetri di un’ampia terrazza, che si affacciava sulla corte interna del palazzo e garantisce oggi un notevole apporto di luce anche alla stanza centrale. Un ascensore privato permette il diretto accesso alla cucina tramite un secondo ingresso.
La camera da letto padronale è collocata al piano terra in posizione defilata rispetto all’insieme; dal suo interno è possibile accedere ad un vano per il bagno privato, interamente rivestito in pietra pece e a un corridoio a imbuto che la collega internamente alla camera/cabina armadio, che a sua volta riporta alla stanza distributiva centrale.
Al piano superiore, la camera delle figlie con bagno privato è collegata a un piccolo disimpegno che conduce da una parte alla camera degli ospiti, anch’essa con bagno personale e dall’altra a un ampio soppalco che si affaccia sul salone d’ingresso, cui è collegato da una scala in ferro e legno. Quest’ultima s’inserisce nello spazio con rigore estetico e formale, in equilibrio con la preesistenza pur evidenziando l’intervento progettuale.
L’intervento è volto alla conservazione di tutti gli elementi che hanno costituito nel tempo l’apparato decorativo e architettonico dell’immobile, mantenendone un adeguato livello di restauro e senza rimuoverne la patina: così per le porte interne, con le rispettive scritte originali in ottone, gli scuri di tutti gli infissi esterni con le rispettive cornici e così pure per le pitture delle volte e per il grande lampadario circolare di legno del salone principale, dotato in fase progettuale di un argano per una semplice pulizia e manutenzione. Non ultimi, la passione e la cultura dei proprietari per il collezionismo d’arte e il modernariato.
sito: catania
tipologia: abitazione privata
superficie: 400 mq
committente: privato
impresa: renova restauri srl
progettazione: 2010
realizzazione: 2011