Villa AR

Villa AR a Taurianova (RC)
Progetto: Fabio Carrabetta, Alessandra Gobbo
Foto: Fabio Carrabetta, Giovanna Zinghi
L’intervento riguarda la costruzione di una villa unifamiliare costituita da un piano fuori terra in una nuova lottizzazione a villini nel comune di Taurianova (RC). Fondamentale nel programma, la preservazione della privacy della famiglia,due giovani professionisti e le loro 2 bambine, e una forte relazione con il giardino interno privato, letto come estensione dello spazio coperto. Da queste premesse è stato individuato il lotto,(pianeggiante e rialzato di circa 1 m rispetto alla strada di accesso), ai margini del comparto edificatorio, con due lati non edificabili (di cui uno costituito da un terreno agricolo con coltura ad agrumeto e l’altro un parcheggio di lottizzazione), che meglio garantisse tali condizioni. L’ingresso carrabile, sulla strada comunale, sfrutta la particolare forma del lotto, due rettangoli disposti ad L di cui uno stretto e lungo; proprio quest’ultimo, viene predisposto per l’area parcheggio. L’ingresso pedonale avviene dalla zona del parcheggio di lottizzazione, da una piega del muro di recinzione, che si configura come limite invalicabile. Il linguaggio compositivo della casa,dai caratteri dell’architettura mediterranea, mira ad una semplificazione delle linee ed anela alla purezza formale. Quanto costruito, un semplice prisma rettangolare, con la sola eccezione del volume più basso della zona pranzo, si dispone sul lotto ai limiti consentiti su tre lati, mentre a sud lascia ampio respiro al giardino in contiguità fisica con l’agrumeto oltre il confine. Le zone funzionali, cucina, camere, camera matrimoniale hanno ognuna un proprio affaccio al giardino ed il solo soggiorno è aperto su due lati opposti in modo da garantire la necessaria privacy alle prime e totale apertura sullo spazio esterno al secondo. I 3 bagni della casa sono interni al volume ed aeroilluminati da lucernari a soffitto di diversa conformazione. In particolare quello del bagno della camera matrimoniale viene orientato per la visione zenitale dalla vasca, configurandosi in copertura come un “cannon a lumiere”. Il risparmio energetico viene garantito da un isolamento “a cappotto” dello spessore di cm 6 sulle pareti in mattoni di laterizio alveolare di cm 30; dalla copertura a tetto rovescio con spessori dell’ isolante di cm 6; dal sistema di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento; dall’uso di serramenti in alluminio a taglio termico e vetrature basso-emissive con vetrocamera 6-7/15/6-7 mm; da sistemi schermanti delle vetrature disposte a sud. I materiali usati all’interno sono naturali, pietra ardesia per tutti i pavimenti della casa, marmi per i bagni legno di rovere tinto moro per le pennellature e le porte su disegno. All’esterno pavimentazioni in travertino non stuccato e legno di teak per la terrazza a doghe e la parete di ingresso. Particolare cura inoltre è stata dedicata all’illuminazione artificiale sia interna che esterna.

Villa FR

Villa FR a Taurianova (RC)
Progetto: Fabio Carrabetta, Alessandra Gobbo
Foto: Fabio Carrabetta, Giovanna Zinghi
L’ intervento riguarda la ristrutturazione integrale di una villa unifamiliare costituita da 3 piani fuori terra, ai margini del centro storico del comune di Taurianova (RC).
La villa, costruita alla fine degli anni 70 su progetto architettonico di buona qualità, necessitava di una riqualificazione funzionale e tecnologico-impiantistica.
La facciata presentava diverse canalizzazioni ed elementi di impianti a vista, mentre la terrazza all’ultimo piano non risultava razionale nella sua distribuzione ed era praticamente inutilizzata, se non come stenditoio. Quest’ultimo, una superfetazione in ferro di pessima qualità, è stato riposizionato e ridisegnato.
La zona giorno al piano terra è stata completamente ridisegnata e gode ora di una ottima relazione con il giardino, anch’esso di nuova configurazione. Essa presenta un unico grande ambiente composto da soggiorno, zona pranzo e cucina, aperta ma schermabile grazie ad un pannello scorrevole, e un bagno, anch’esso nascosto alla vista dall’ingresso tramite un mobile contenitivo, su cui si chiude anche il pannello della cucina. Un altro pannello a tutta altezza separa questa zona dalla area di distribuzione al piano superiore e dalla zona di pertinenza dello studio professionale del proprietario. Al piano superiore troviamo un altro soggiorno, che è stato ridisegnato, una sala polivalente, tre camere da letto e tre bagni, due dei quali sono stati completamente riprogettati. Anche l’illuminazione interna ed esterna dell’intera villa è stata accuratamente studiata e ridefinita, come il grande giardino che circonda l’edificio e la terrazzo in copertura. Quest’ultima è stata dotata di lavanderia e nuovo stenditoio, separati dalla zona solarium protetta ora dalla vista esterna grazie all’aumentata altezza dei parapetti di cm 200.
Per quanto riguarda il linguaggio si è puntato ad una semplificazione delle linee e dei volumi, enfatizzati dalla nuova scelta monocromatica, ad un rigoroso controllo formale e ad una minuziosa e accurata scelta di materiali, quali la pietra lavica dell’Etna per tutti i pavimenti del piano terra, marmi per i bagni, legno di rovere cenere per le armadiature.
La scelta dell’unica cromia ha interessato anche gli interni, pareti e soffitti, che sono stati trattati con una pittura a spessore di tipo grezzo. All’esterno le stesse pavimentazioni in pietra lavica dell’Etna sono state usate per la scala di ingresso, alcuni percorsi, i balconi e la terrazza sospesa sul giardino.
Per un’ottimale razionalizzazione delle risorse energetiche è stato realizzato un isolamento “a cappotto” dello spessore di cm 5 sulle pareti a cassetta in mattoni di laterizio; una copertura a tetto rovescio, con spessori dell’ isolante di cm 5; i serramenti sono stati ridisegnati e realizzati in alluminio a taglio termico con vetrature basso-emissive e vetrocamera 6-7/15/6-7 mm.
Per tutta la durata dei lavori i clienti hanno sempre risposto con fiducia ed entusiasmo alle soluzioni proposte, facilitando così l’attività dei progettisti.

GREEN BBQ

Due unità, una stessa proprietà. Due unità vicine, ma separate. La separazione è verde. Il verde diventa allora il tema dell’unione: si piantano nuove specie, come il melograno, il sughero e l’ulivo, ad animare, come degli objets trouvés, nuovi percorsi segnati da lastre di pietra di Luserna, nuovi giochi di livello con scale e rampe e nuovi contenimenti in CORTEN. I nuovi percorsi guidano dalla villa alla dependance: il fulcro è da considerarsi l’area barbecue, protetta da una pergotenda metallica e provvista della parilla argentina, di fatto il primo vero pretesto di richiesta alla progettazione.

Two units, one owner. Two close units, but divided. The division is green. So green is the theme of the union: more trees, such as pomegranate, cork and olive, animate new paths. The walk-away is marked with Luserna stone, the retaining walls are covered with CORTEN. The paths lead from the main villa to the dependance. The hearth is the barbecue, covered with a metallic roof and equipped of a Argentinean parilla, actually the rousing motivation of the whole project.

Villa N

New development of 5 bedroom family villa – Liguria, Italy
The villa plays with the cultural landscape of the Ligurian terraces becoming part of it. The house is composed of two half subterranean volumes arranged on a single floor, following the morphology of the ground. The green roof contributes to the harmonic insertion into the landscape and minimizes the visual impact of the building.

Città della Scienza – Roma

Presentato al concorso internazionale “Progetto Flaminio“, la proposta di piano generale per la nuova ‘Città della Scienza’ trasforma la zona industriale romana in un ecosistema urbano autosufficiente.
Il progetto è ispirato alla Land Art, componendosi quale nuova eco-architettura: facciate coperte di piante commestibili, tetti e balconi verdi, frutteti e orti, diventano nuovi motivi di una città verde.
Questo sito di Roma è, infatti, cruciale nel processo di riqualificazione dell’area urbana centrata sull’asse di via Guido Reni, che collega il Maxxi e l’Auditorium nel nord della città.
Qui, la proposta di progetto unisce il ricordo del tessuto urbano originale del quartiere, con stili di vita eco-responsabili e innovativi. Essa si traduce in una nuova organizzazione dell’area, con una forte impronta ecologica che rigenera il passato industriale del contesto e articola le caratteristiche dell’architettura. Per la progettazione sono stati tenuti in considerazione sei principi fondamentali. Innanzitutto, la correlazione con il contesto: attraversando l’area, una griglia di spazi pubblici permeabili innesta tutti i percorsi da piazza Melozzo da Forlì, a piazza Mancini; dalla Via Flaminia, alla piazza del Maxxi.

L’articolazione di vari spazi pubblici e tipi edilizi, poi, nonostante la varietà, forma una struttura unitaria che caratterizza fortemente il progetto, l’intero sito è pedonale e parcheggi sotterranei sono situati sistematicamente ai margini della zona.

Vengono quindi ideati spazi urbani flessibili e multi-funzionali: tutte le esigenze degli eventi e mostre per la ‘Città della Scienza’ sono pensati in modo da non disturbare la privacy e l’intimità che deve caratterizzare gli spazi residenziali.
Il paesaggio urbano è composto e riempito di alberi: la piantagione intensiva è stata progettata non solo per la bellezza intrinseca degli alberi, ma anche per gli effetti ambientali positivi. Tutti i tetti e balconi di ogni nuova costruzione diventano frutteti comunitari e/o giardini alimentari – aromatici per realizzare livelli fiorenti e fertili.
Gli impianti urbani ed edifici sono inoltre caratterizzati dalla bio-sostenibilità funzionale, grazie al recupero delle acque piovane per l’irrigazione delle aree verdi; la produzione di elettricità dal fotovoltaico; la produzione di acqua calda sanitaria da tubi solari; il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani sul posto con impianti di biomassa; il basso consumo energetico degli interi edifici.

Infine, fondamentale è la mescolanza sociale nelle unità abitative: il piano propone una vasta scelta di appartamenti sociali in diverse tipologie di residenze, tenendo conto della diversificazione prevista dalla domanda di abitazioni.

RESIDENTIAL AND COMMERCIAL COMPLEX

Il complesso residenziale sorge alle porte del comune di Azzate ed è composto da due corpi in linea su due livelli, raccordati da un basamento continuo che ospita i parcheggi e, nella parte centrale, alcune attività commerciali. La differente inclinazione dei due volumi è determinata dall’insolazione e dalla possibilità di inquadrare il paesaggio collinare circostante. Sul piano compositivo si è scelta un’interpretazione di temi tradizionali come quello del tetto a doppia falda coniugati a segni moderni come il sistema irregolare delle bucature. I materiali sono: intonaco per le superfici murarie, le lamelle in legno per il basamento, per gli sfondati delle logge e per le ante scorrevoli delle finestre e la lamiera di zinco-titanio per le coperture. Internamente gli alloggi sono progettati secondo diverse tipologie abitative con un ampia differenziazione di tagli e dimensioni. Il progetto si completa con la definizione degli spazi pubblici prospicienti la strada con il disegno dei percorsi e delle aree di sosta, di una fontana lineare che segue l’andamento curvo della via e riprende l’idea delle acque sorgive. E’ prevista, inoltre, la creazione di una pista ciclabile comunale, di un capolinea per gli autobus e la valorizzazione di una sorgente d’acqua esistente.
Progetto – Park Associati (Filippo Pagliani, Michele Rossi)
Design Team – Paolo Uboldi_Project Leader, Danilo Annoscia, Andrea Dalpasso, Marco Neri, Marinella Ferrari, Pietro Pezzani, Fabio Calciati_Rendering
Structural Engineering – Studio De Amici, Varese
Site Supervision – Michele Tunici

VAL TIDONE PRIVATE HOUSE

La Casa sorge sulle prime colline della Val Tidone, nella campagna piacentina. Pensata come interpretazione contemporanea delle cascine e dei fienili tipici della zona (da cui prende materiali e proporzioni), si presenta come progetto contemporaneo privo di connotazioni nostalgiche. Tutto il progetto si è svolto all’insegna della sostenibilità: dall’orientamento dell’edificio grazie al quale si è ottimizzata l’esposizione al sole in inverno e minimizzata durante i mesi più caldi, ai materiali di costruzione tutti scelti per le loro capacità isolanti. Attorno alla corte centrale ruota e si sviluppa tutta la casa: uno spazio coperto che diventa centro della vita del piano terra (area giorno) e che anima di viste inconsuete il primo piano (area notte). Il piano terra è composto, oltre che da un bagno e una dispensa, da due grandi stanze visivamente collegate attraverso le ampie vetrate scorrevoli: l’area cucina/pranzo pensata come locale unico e il soggiorno. Al primo piano 4 stanze da letto e due bagni. I pavimenti sono in listoni inchiodati di iroko e pietra locale posata ad ‘opus incertum’. I mattoni paramano delle facciate esterne risvoltano internamente a formare uno dei materiali di finitura degli ambienti, insieme agli intonaci e al grande muro di pietra a spacco con camino e scatola per la legna in lamiera grezza del soggiorno.
Progetto Park Associati (Filippo Pagliani, Michele Rossi)
Project Team – Claudio Brandao
Photos – Andrea Martiradonna

Casa a Terrazze a Casciago

Con: G. Baldrati (Strutture).
Collaboratori: M.S. Cadario, D. Proverbio.
Committente: Società KLK s.r.l. Via Sempione 4 Varese

L’intervento prevede la ristrutturazione e l’ampliamento dell’edificio esistente attraverso la realizzazione di un nuovo avancorpo terrazzato, l’inserimento di larghe aperture vetrate e il recupero del sottotetto. L’edificio così trasformato in volumi degradanti e caratterizzato da un basamento rivestito in lastre di pietra, si adatta e si conforma ai terrazzamenti già esistenti nel luogo. Gli appartamenti ai vari piani presentano gli stessi requisiti qualitativi, con la possibilità di uscire sulle terrazze e di godere pienamente del panorama dei laghi e dei rilievi alpini sullo sfondo.

Casa a Varese 1

consulente: G.Baldrati (strutture)

La nuova casa unifamiliare sorge su un terreno orientato a Sud, in pendenza verso il lago di Varese. A Ovest il terreno è delimitato da un bosco di robinie e da una valletta chiamata “Valle del Fieno” solcata nella parte più bassa da un ruscello. L’edificio, collocato nella parte superiore del lotto, è disposto su due livelli in modo da adattarsi all’ andamento naturale del suolo. La casa è costituita da un basamento rivestito in pietra su cui si innalza il volume in gran parte vetrato e aperto verso il panorama a Sud. Il basamento è avanzato di circa due metri così da creare una sorta di terrazzamento che anticipa la serie di balze di cui è costituito il giardino. La pianta rettangolare dell’edificio è basata su di uno schema distributivo semplice e razionale: tutte le camere sono allineate lungo un corridoio parallelo al lato maggiore della casa. La facciata Nord è più chiusa verso il versante a monte ed è caratterizzata da due tipi di rivestimento: doghe di legno con larghe e basse aperture impostate appena sotto la soletta di copertura aggettante, e pietra in corrispondenza del volume della cucina. La facciata opposta invece, in corrispondenza delle camere da letto e del soggiorno, si apre con grandi vetrate su una terrazza a Sud-Ovest.

Casa a Varese 2

Si interviene entro i limiti dimensionali dell’edificio, realizzato nei primi anni ’70, trasformandolo in un nuovo organismo capace di adeguarsi alle nuove esigenze abitative e di confrontarsi in modo più espressivo con il paesaggio circostante. Il piano terreno viene mantenuto parzialmente chiuso sui lati nord ed est mentre sull’angolo sud-ovest viene vetrato per privilegiare la visuale sui campi e i boschi. Al piano superiore, invece, il volume viene in gran parte vetrato verso il panorama a sud/ovest.