RESIDENTIAL AND COMMERCIAL COMPLEX

Il complesso residenziale sorge alle porte del comune di Azzate ed è composto da due corpi in linea su due livelli, raccordati da un basamento continuo che ospita i parcheggi e, nella parte centrale, alcune attività commerciali. La differente inclinazione dei due volumi è determinata dall’insolazione e dalla possibilità di inquadrare il paesaggio collinare circostante. Sul piano compositivo si è scelta un’interpretazione di temi tradizionali come quello del tetto a doppia falda coniugati a segni moderni come il sistema irregolare delle bucature. I materiali sono: intonaco per le superfici murarie, le lamelle in legno per il basamento, per gli sfondati delle logge e per le ante scorrevoli delle finestre e la lamiera di zinco-titanio per le coperture. Internamente gli alloggi sono progettati secondo diverse tipologie abitative con un ampia differenziazione di tagli e dimensioni. Il progetto si completa con la definizione degli spazi pubblici prospicienti la strada con il disegno dei percorsi e delle aree di sosta, di una fontana lineare che segue l’andamento curvo della via e riprende l’idea delle acque sorgive. E’ prevista, inoltre, la creazione di una pista ciclabile comunale, di un capolinea per gli autobus e la valorizzazione di una sorgente d’acqua esistente.
Progetto – Park Associati (Filippo Pagliani, Michele Rossi)
Design Team – Paolo Uboldi_Project Leader, Danilo Annoscia, Andrea Dalpasso, Marco Neri, Marinella Ferrari, Pietro Pezzani, Fabio Calciati_Rendering
Structural Engineering – Studio De Amici, Varese
Site Supervision – Michele Tunici

VAL TIDONE PRIVATE HOUSE

La Casa sorge sulle prime colline della Val Tidone, nella campagna piacentina. Pensata come interpretazione contemporanea delle cascine e dei fienili tipici della zona (da cui prende materiali e proporzioni), si presenta come progetto contemporaneo privo di connotazioni nostalgiche. Tutto il progetto si è svolto all’insegna della sostenibilità: dall’orientamento dell’edificio grazie al quale si è ottimizzata l’esposizione al sole in inverno e minimizzata durante i mesi più caldi, ai materiali di costruzione tutti scelti per le loro capacità isolanti. Attorno alla corte centrale ruota e si sviluppa tutta la casa: uno spazio coperto che diventa centro della vita del piano terra (area giorno) e che anima di viste inconsuete il primo piano (area notte). Il piano terra è composto, oltre che da un bagno e una dispensa, da due grandi stanze visivamente collegate attraverso le ampie vetrate scorrevoli: l’area cucina/pranzo pensata come locale unico e il soggiorno. Al primo piano 4 stanze da letto e due bagni. I pavimenti sono in listoni inchiodati di iroko e pietra locale posata ad ‘opus incertum’. I mattoni paramano delle facciate esterne risvoltano internamente a formare uno dei materiali di finitura degli ambienti, insieme agli intonaci e al grande muro di pietra a spacco con camino e scatola per la legna in lamiera grezza del soggiorno.
Progetto Park Associati (Filippo Pagliani, Michele Rossi)
Project Team – Claudio Brandao
Photos – Andrea Martiradonna

Casa a Terrazze a Casciago

Con: G. Baldrati (Strutture).
Collaboratori: M.S. Cadario, D. Proverbio.
Committente: Società KLK s.r.l. Via Sempione 4 Varese

L’intervento prevede la ristrutturazione e l’ampliamento dell’edificio esistente attraverso la realizzazione di un nuovo avancorpo terrazzato, l’inserimento di larghe aperture vetrate e il recupero del sottotetto. L’edificio così trasformato in volumi degradanti e caratterizzato da un basamento rivestito in lastre di pietra, si adatta e si conforma ai terrazzamenti già esistenti nel luogo. Gli appartamenti ai vari piani presentano gli stessi requisiti qualitativi, con la possibilità di uscire sulle terrazze e di godere pienamente del panorama dei laghi e dei rilievi alpini sullo sfondo.

Casa a Varese 1

consulente: G.Baldrati (strutture)

La nuova casa unifamiliare sorge su un terreno orientato a Sud, in pendenza verso il lago di Varese. A Ovest il terreno è delimitato da un bosco di robinie e da una valletta chiamata “Valle del Fieno” solcata nella parte più bassa da un ruscello. L’edificio, collocato nella parte superiore del lotto, è disposto su due livelli in modo da adattarsi all’ andamento naturale del suolo. La casa è costituita da un basamento rivestito in pietra su cui si innalza il volume in gran parte vetrato e aperto verso il panorama a Sud. Il basamento è avanzato di circa due metri così da creare una sorta di terrazzamento che anticipa la serie di balze di cui è costituito il giardino. La pianta rettangolare dell’edificio è basata su di uno schema distributivo semplice e razionale: tutte le camere sono allineate lungo un corridoio parallelo al lato maggiore della casa. La facciata Nord è più chiusa verso il versante a monte ed è caratterizzata da due tipi di rivestimento: doghe di legno con larghe e basse aperture impostate appena sotto la soletta di copertura aggettante, e pietra in corrispondenza del volume della cucina. La facciata opposta invece, in corrispondenza delle camere da letto e del soggiorno, si apre con grandi vetrate su una terrazza a Sud-Ovest.

Casa a Varese 2

Si interviene entro i limiti dimensionali dell’edificio, realizzato nei primi anni ’70, trasformandolo in un nuovo organismo capace di adeguarsi alle nuove esigenze abitative e di confrontarsi in modo più espressivo con il paesaggio circostante. Il piano terreno viene mantenuto parzialmente chiuso sui lati nord ed est mentre sull’angolo sud-ovest viene vetrato per privilegiare la visuale sui campi e i boschi. Al piano superiore, invece, il volume viene in gran parte vetrato verso il panorama a sud/ovest.

Hotel Chesa Colani

La Chesa Colani è un palazzo storico di fine ‘600 costruito per una famiglia patrizia nel centro di Madulain, il più piccolo paese dell’Alta Engadina: 170 abitanti a soli 12 Km da St Moritz. Agli inizi dell’800 si presentava separato dalla vicina Chesa Seja da un cortile. Verso la metà dell’800, la famiglia Romedi vi aprì l’Azienda vinicola ”Veltliner Weine Romedi”, delimitò il cortile verso la strada con una recinzione e realizzò una cantina interrata sfruttando il dislivello esistente. Successivamente gli edifici furono trasformati in un Hotel e nel cortile fu realizzato un volume alto un piano (1984). Il progetto ha previsto la completa ristrutturazione della Chesa Colani, la demolizione del corpo di fabbrica realizzato negli anni ‘80 e la sua ricostruzione. Il nuovo volume d’ingresso dell’Hotel presenta una copertura piana e una facciata vetrata su via Maistra. Volutamente il più possibile “trasparente” verso la strada, presenta due lunghi lucernari sulla copertura, lungo le pareti dei due edifici storici, che permettono di vedere dall’interno le facciate a tutt’altezza e inondano di luce zenitale il salone creando suggestivi giochi di luce. Nel progetto arte e architettura sono in stretta correlazione, con differenti linguaggi si accostano e si sovrappongono senza confondersi, esprimono in modo inaspettato e profondo il rapporto tra l’edificio e il luogo in cui è inserito, molto particolare. Intorno alla Chesa Colani vi sono infatti suggestivi boschi di larici e incombono le vette che hanno fatto la storia dell’alpinismo: tra queste il Piz Kesch, a 2500 m e il Piz Mezeun. La prima installazione “Steingarten” consiste in un giardino roccioso installato sulla copertura piana della Hall e allude in forma fantastica e idealizzata al paesaggio di questa parte dei Grigioni. L’idea dell’acqua è rappresentata dalle sfere di acciaio che qui sono posate tra le pietre grigio-verdi, un richiamo alla morena di un ghiacciaio. Lungo la Via Maistra invece sono stati collocati cinque alberelli di metallo dai rami spogli i cui fusti contengono delle canne d’organo che generano suoni, stimolati imprevedibilmente dal vento che soffia nella valle o che scende potente dal vicino Piz Mezeun. “The wind is blowing in my direction” è il titolo di questa seconda installazione permanente dell’artista Letizia Cariello. Nel nuovo Hotel Chesa Colani ristrutturato vi sono tre suites, tre junior suites, tre Classic Superior e quattro Classic Standard. Il Ristorante al piano terreno occupa la parte più antica dell’edificio. Il grande “Suler”, un tempo ingresso al fienile, è stato trasformato nel salone principale con ai lati, comunicanti, le salette: la “Stuva”, rivestita in abete, l’antica cucina con la tipica copertura a volta (la “Chà da fo”) e la vecchia dispensa (la “Chamineda”). Tutte le opere in legno nell’Hotel Colani sono state realizzate dalla Falegnameria Albino Pozzi di Colico, su disegno degli Architetti Bertolini e Galli: boiserie, soppalchi, scale in legno, corrimani, armadi, piani lavabi, letti. Le camere del 2°-3° piano presentano soffitti in legno in abete termico asciato e pareti in abete termico spazzolato. Il trattamento prevede l’utilizzo combinato di calore e vapore senza aggiunta di additivi chimici, pertanto ecologico. Il legno assume tonalità di colore calde ed intense, resistenti all’umidità. Le camere al piano 1° presentano invece boiserie in cirmolo. I pavimenti sono stati realizzati utilizzando doghe in larice bio posate a correre. Nel Ristorante invece in larice naturale spazzolato. I pavimenti della Hall, della Spa e dei bagni sono in pietra ollare, materiale cavato a Chiavenna sin dall’epoca romana, una roccia di colore grigio-verde scuro dalle tonalità diverse. Nella Hall, nella SPA e nei bagni in lastre con finitura a disco in formati diversi posate a correre. Nei locali attigui al ristorante (Chamineda e Cha da Fo) invece con finitura spazzolata. Nei bagni e nella Spa sono state utilizzate per i rivestimenti lastre di pietra ollare con finitura a taglio a disco, da 10 cm di altezza e di lunghezza diversa (dai 30 agli 80 cm), posate a correre, di differente spessore, da cm 1 a 6 mm. L’effetto finale ottenuto è di una paramento in pietra che sembra quasi posato a secco. Le scale interne presentano infine pedate, alzate e pianerottoli in pietra ollare spazzolata. Nell’ampio locale della SPA (un tempo cantina del vino) vi sono una vasca di acqua fredda con cascata “Funtain”, una doccia emozionale per la cromoterapia, i lettini per il relax e massaggi, una Sauna Effegibi “Auki”, un Bagno turco/Hammam Effegibi, una minipiscina Iacuzzi rivestita in legno. L’edificio è stato completamente risanato migliorando l’isolamento termico e acustico di tutti i singoli elementi costruttivi: pareti, copertura, serramenti, pavimenti, solette contro terra, muri cantinati. Le pareti perimetrali sono state isolate termicamente dall’interno per poter preservare le decorazioni a sgraffito delle facciate. Attenzione massima è stata riservata all’impiantistica che prevede il teleriscaldamento. La nuova centrale a legna automatica realizzata dal Comune di Madulain nel 2012, riscalda vari stabili tra cui l’Hotel Chesa Colani. Si tratta di un progetto comunale nato dall’idea di ridurre il consumo di carburante. Il Comune ha deciso di puntare sulla variante “cippato”, una fonte energetica rinnovabile particolarmente abbondante in valle. L’impianto di riscaldamento nell’Hotel è a pannelli radianti a bassa temperatura. Nei bagni sono stati installati in aggiunta termoarredi elettrici della ditta italiana Hydroprisma. L’Hotel Chesa Colani è stato dotato di tutti i confort: l’intelligenza che caratterizza la gestione dell’hotel é di quanto più attuale ci sia nel campo della domotica. Un impianto a standard KNX www.knx.org al quale sono state affidate le gestioni dell’energia, dell’illuminazione, del controllo accessi. Tutti i corpi illuminanti scelti sono di marca Flos, tra i brand più apprezzati per design e qualità. Estetiche sempre originali, invenzioni tipologiche e illuminotecniche all’avanguardia, ma sempre di assoluta semplicità. Si è scelto il corpo illuminante “ CLESSIDRA” per illuminare la Hall, il Ristorante, i Corridoi, le scale e le Camere (design A. Citterio). Una lampada da parete a luce diretta/indiretta diffusa che vuole evocare la lanterna, irradia un fascio di luce in alto ed uno in basso. Le “HIDE S and L” di Philippe Starck sono state proposte per alcune camere, si tratta di una lampada a parete a luce indiretta, dal corpo in alluminio pressofuso, con finitura lucida, pannelli bianchi o in legno nobile. L’efficienza di questo innovativo sistema di illuminazione, pari al 98%, concede di sfruttare senza perdite la potenza dei led utilizzati. In tutti i corridoi invece, sono stati utilizzati gli “EASY KAP” da incasso, sorgente luminosa alogena e alogenuro metallico, con finitura in oro opaco. Il “Softprofile deco starck large” simula una cascata d’acqua all’ingresso della SPA e lunghe “stripe led blu” alla sommità delle pareti creano invece un’atmosfera adatta al relax insieme alla cromoterapia della doccia emozionale. Tutte le camere sono caratterizzate dalla presenza delle lampade “Ktribe Soft” a parete e da terra, a luce diffusa, molto calda che crea un’atmosfera accogliente e rilassante per gli ospiti. “Compass box” a soffitto con finitura in legno wengè sono state invece proposte in corrispondenza delle armadiature. In una suite infine vi è la “Glo-Ball” (design Jasper Morrison) lampada da terra, oggetto nuovo e familiare, realizzato con il minimo indispensabile: un disco rotondo in metallo per la base, più un’asta sottile in alluminio satinato che sorregge il diffusore. Il regolatore di intensità permette di dosare la vivacità della luce. www.flos.com singoli pezzi d’epoca sono stati scelti direttamente dal gestore dell’Hotel Chesa Colani, Alessio Raggio, nei migliori antiquari inglesi. Un sontuoso divano di Christophe Guy, due divani capitonné, un tavolo conviviale in cristallo su basi in ferro battuto d’epoca vittoriana, una monumentale trave di legno antico recuperata da un vecchio fienile toscano che funge da piano bar. Due cornici lavorate a foglia d’oro sospese alle imponenti travi del soffitto della Hall, antiche stampe. Nel Ristorante invece un monumentale lampadario in vetro bianco di Murano, un grande tavolo conviviale da otto posti costituito da due grandi travi irregolari di olmo sabbiate e trattate ad olio, poltrone e tavolini.

Trittico a Luvinate

consulente: G.Baldrati (strutture)
collaboratori: Davide Proverbio

Clou di questa ristrutturazione è il soggiorno a doppia altezza con la grande finestra (5 metri per 3) tripartita che inquadra il giardino e un bosco di querce secolari sullo sfondo. Un vero e proprio trittico che trasporta letteralmente il paesaggio all’interno della casa.

Edificio residenziale

L’ edificio si trova in una zona residenziale a bassa densità, comprende due unità abitative, disposte su due piani fuori terra ed autorimessa interrata ed è circondato da un ampio scoperto alberato.
Il disegno del fabbricato nasce nel solco dell’architettura tradizionale, alla quale si riferisce per la semplicità e compattezza della pianta e dei volumi, per i materiali, il tipo di copertura il portico sul lato sud.
Le due unità pressoché simmetriche, sono separate da un portico passante, il prospetto principale è caratterizzato dalla sequenza di pilastri in mattoni faccia a vista e sovrapposte travi in legno, nonché dal tetto a falde con manto di copertura in coppi di laterizio.

e_Exterior house

The basic concept is of a house within a house, similar to a Russian doll. The approach generates three types of spaces, the interior, the exterior and an intermediary space. The intermediary space can be used as a garden or terrace and acts in a similar way to a greenhouse or double-glazing. It allows the occupants to lengthen the time for outdoor living in spite of the harsh climate. All windows in the internal space open on to the intermediary space, which in turn has windows to the exterior. The typical section is a self-supporting steel structure. The same section acts as a thermal conductor, absorbing the heat from the mass of the house and redistributing it to maintain comfortable temperatures in winter and transferring the heat in the summertime to the outside. The house is open toward the south to take advantage of passive solar gains, while the north buffers the cold with a closed insulated steel tile surface. The outer structure is open to definition by the owner, who is able to choose the use of colours and patterns to personalize the home. The steel sections can be added or subtracted to create additional home variations.
Località – Location: Cherepotevs – Russia
Committente – Client: Living Steel – International Iron and Steel Institute
Fase – Phase: International competition | Shortlisted
Superficie – Area: 120/150 sqm
Anno – Year: 2008
Design team: Modostudio in partnership with Atenastudio
Consulenti – Consultants: structural engineer; Labores studio_eng (R.Romano, M.G.Santini, A.Galli) sustainable systems; Cenergia (Ole Balslev-Olesen, Ove Mørck)

Elisabeth and Helmut Uhl Foundation

The project of the Elisabeth and Helmut Uhl foundation has been realized thanks to a restricted international architectural competition held in 2009, which saw the participation of fifteen architectural teams from Italy, Switzerland, Austria and Germany. The jury was composed by prof. arch. Thomas Herzog, prof. Andrea Vidotto, prof. Vittorio Magnano Lampugnani and prof. arch. Hermann Kaufmann. The aim of the competition was to design a building able to host the activities of the homonymous cultural and research foundation. The building is located in the municipality of Laives, near Bolzano, on a slope of a mountain enjoying a spectacular panoramic view and an amazing surrounding landscape. The project sought to preserve the surrounding environment: the buildings insist on the same footprint of the previous buildings, now demolished. The building foundation consists of a series of architectural volumes: a transparent glass and steel volume hosts research activities, a wood cladding volume is used as a leisure and dining hall, while the lower architectural body, on which these volumes are placed, hosts support areas for the activities of the foundation and a wine cellar. The project aims to express the tension generated by the orographic characteristics of the site and the specific functions of the building foundation: a tension generated by the visual connections between the interior spaces and the external environment. The building expresses the relation between the traditions of the place and the technological innovation, between the space for working and the space for living. The buildings are designed to protect guests from the particular climatic conditions, but at the same time to let them enjoy the benefits created by the surrounding environment and the wonderful views. Part of the construction materials were recovered from the demolition of existing buildings. The construction materials follow local traditions, such as hand-cut larch shingles, the exterior plaster and the porphyry stones which remind to the traditional local buildings. The construction materials become elements of dialogue with the history and the culture of the region. Innovative technology solutions are adopted; the structure of the lower part of the building foundation is made of structural panels with Thoma wood technology while the upper volume hosts a sophisticated opening window system. The building is classified in Casaclima A with the distinction of having no controlled indoor ventilation, replaced by the possibility of using the hot air generated in the glass volume, acting as a buffer zone. A large tank of 20,000 liters, thermally insulated, is able, supported by a solar heating system and a biomass boiler, to satisfy the radiant heating floor through the complex.
Località – Location: Laives – Italy
Committente – Client: Elisabeth and Helmut Uhl foundation
Fase – Phase: restricted architectural competition | winning project – Progettazione preliminare, definitiva, dettagli guida, direzione artistica – Preliminary and final design, tender drawings, site supervision | realized
Superficie Lorda – GFA Area: 1.450 sqm
Anno – Year: 2009-2014
Team: Design team: Modostudio (Fabio Cibinel, Roberto Laurenti, Giorgio Martocchia)
Consulenti – Consultants: structural engineer: Ing. Gilberto Sarti; mechanical engineer and Klimahaus consultant: p.i. Thomas Dissertori, Arch. Alberto Micheletti
Site manager; Arch. Marco De Fonzo
Impresa – Contractor: Kargruber-Stoll GmbH
Wooden structure and wooden floor: Thoma Holz GmbH
Special automations: Meccatronica D.B.D. srl
Photographs: © Laura Egger