Residenze Ca’ Pozzi

Residenze Ca’ Pozzi
L’idea di progetto è quella di considerare le architetture all’interno del parco CàPozzi come parte integrante del suolo; gli edifici tra gli alberi sono pensati come le rocce esistenti che affiorano dal suolo. Dalla suggestione di un sasso raccolto sul sito si innesca un processo sinaptico che conforma una scheggia “metallica” di una roccia silicea in un edificio complesso, in grado di rispondere alle istanze poste dal committente ed allo stesso tempo, a quelle poste dall’appartenenza al suolo di CàPozzi. Gli edifici hanno un corpo di fabbrica che si conforma e deforma nel cercare affacci, luci, spazi tra gli alberi. L’orientamento del corpo di fabbrica, primo atto dell’“architettore”, connota la “genetica”dell’edificio. Gli edifici sono orientati secondo l’asse eliotermico est-ovest con due ingressi distinti; a nord l’ingresso carrabile, a sud l’ingresso pedonale; gli spazi interni sono orientati in modo da poter avere gli spazi principali affacciati a sud e gli spazi di servizio sul lato nord.
– l’ingresso della luce differenziata;
– la scalabilità delle soluzioni proposte avviene attraverso una crescita progressiva lungo l’asse est-ovest, in corrispondenza con alcuni aspetti di bioarchitettura: orientamento, ventilazione naturale, disposizione prevalente dei letti (nord). Tipologia/spazio. L’idea è quella di definire uno spazio fluido, un “tessuto” con una serie di elementi(scaglie) che si auto organizzano attorno al campo degli usi possibili, un corpo/tessuto, una sorta di abitacolo da “indossare”. Il tessuto, costituito da una serie di elementi scagliformi, è l’argomento compositivo principale, esso è composto da partizioni/contenimento flessibili che organizzano gli spazi strutturati per fasce funzionali. La strategia compositiva si articola secondo una serie sequenziale di punti:
1_volume – il concetto consolidato di volume viene messo in crisi nella sua visione monolitica, a favore di una visione disarticolata delle parti;
2_ superficie – la “pelle” è l’elemento che contiene il corpo prima descritto;
3_ superficie a spessore – la pelle da semplice superficie bidimensionale acquista un suo spessore significativo, una dimensione funzionale ma anche spaziale.
Alcune parole chiave: Utenza (differenziata); inclusione (di spazi nuovi); questo aspetto porta, da un lato a riflettere sulla possibilità di avere degli spazi lavorativi ricompresi all’interno dell’abitazione (TElelavoro, home office, ecc..) e da un altro a considerare il contrarsi del tempo dedicato al lavoro, a favore del tempo libero. In quest’ultimo caso l’abitazione trasforma alcuni dei suoi spazi consueti in spazi polivalenti dedicati alla leisure (palestra, solarium, sala gioco, sala ascolto musica, ecc…). Flessibilità; per rispondere in maniera diversificata ad una domanda di alloggi “on demand” (fortemente personalizzati e flessibili dalle configurazioni multiple, quasi come un’automobile contemporanea). Ogni unità abitativa (come in un organismo vivente), tende a conformarsi nelle forme che consentano un equilibrio delle parti includendo il maggior spazio aperto possibile. Interno/esterno; Il volume architettonico viene aperto con ampi squarci sul paesaggio circostante; non vi è soluzione di continuità tra la sistemazione del suolo (le aree esterne attrezzate) e l’edificio; il tutto costituisce un continuum di parti verdi in cui naturale ed artificiale si confondono.

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